Con la speranza che il Natale scacci l’incubo covid dallo spogliatoio e salvo ulteriori brutte sorprese, il Lecce potrà tornare ad allenarsi domani, mercoledì 22 dicembre, quando partirà la preparazione in vista del Pordenone, ultima gara delgirone d’andata. Altra gara ricca di insidie contro una formazione con poco da perdere ma con una necessità assoluta di fare punti se vuole sperare in una seconda parte di campionato quotata alla salvezza.
Una solo vittoria in questa stagione per i ramarri, ottenuta il 30 novembre scorso contro l’Alessandria. Poi 5 pareggi e dodici sconfitte per un totale di appena 8 punti in classifica. Con questi numeri le speranze salvezza per la squadra allenata da Bruno Tedino, terzo tecnico della stagione dopo la brevissima parentesi di Massimo Paci, durato appena due giornate, e quella di Massimo Rastelli, esonerato all’ottava giornate dopo appena 1 solo punto conquistato in sei partite.
L’arrivo di Tedino non ha impresso un deciso cambio di marcia, ma i risultati mano mano sono iniziati ad arrivare. Prima il pareggio ottenuto contro la capolista Pisa al debutto, poi, poche settimane fa la prima ed unica vittoria friulana che, in qualche modo, ha riacceso la fiammella. Nell’ultimo turno è arrivato il pesante KO nello scontro sul campo del Crotone: un 4-1 che ha portato in dote anche l’espulsione del difensore Nicola Falasco, una delle colonne della formazione.
Una formazione che opta sul 4-3-3, modulo a specchio rispetto al Lecce e che vede nel croato Butic il suo uomo più prolifico: sue 3 delle 15 reti totali realizzate dai Pordenone. Altri nomi d’esperienza per la categoria sono quelli di Camporese, Pinato, Folorunsho e Cambianghi, senza dimenticare l’ex di turno Jacopo Petriccione.
La difesa, invece, è la vera nota dolente: con 37 gol subiti, i neroverdi sono ad oggi la squadra più bucata della cadetteria. Una media di due gol incassati a partita.