LECCE – Valentin Gendrey, il neo-terzino destro francese del Lecce, 21 anni, ex Amiens, che ha firmato un accordo di tre anni più opzione per altri due, è stato presentato oggi dal direttore Pantaleo Corvino nella sala stampa “S. Vantaggiato” del Via del Mare.
CORVINO – “Ieri abbiamo presentato Calabresi e oggi presentiamo un altro giovane, sempre nello stesso ruolo. Dobbiamo arricchire il club di giocatori giovani e nostri. È un ragazzo cresciuto nell’Amiens. Vent’anni fa da lì presi Coqu, portiere che vinse tre titoli italiani con la primavera. Gendrey stato nazionale francese con quattro presenze nell’under 18, non è da poco perché le nazionali francesi sono ricche di ottimi giocatori. Nella scorsa stagione -ha spiegato l’ex Fiorentina- ha disputato ventuno gare in Ligue 2. Ha firmato un contratto di tre anni con opzione per altri due. Lui è un ragazzo che ha il 65% di vocazione difensiva e il 35% di vocazione offensiva. Non è un giocatore che arriva a fondocampo. In quel ruolo ci saranno gli esterni offensivi. Ha buon piede ed è determinato nella fase difensiva, anche nel gioco aereo si fa rispettare ed è determinato nei contrasti. Per essere un 2000 ha aspetti da migliorare ma ha l’età per farlo. Deve avere maggiore concentrazione rispetto al gioco italiano. Credo abbia margini di crescita importanti in un campionato come il nostro”.
GENDREY – “Ho avuto la formazione come terzino destro, anche se ho giocato come centrale. Il mio idolo è Philipp Lahm. Lo staff e il direttore mi hanno fatto un discorso nei giorni scorsi, mi hanno dato tanta fiducia che ora voglio ripagare sul campo.
Qui fa molto caldo (ironizza, ndr). Devo imparare a parlare italiano per integrarmi al meglio con la squadra e favorire la comunicazione, sono qui da qualche giorno e i compagni mi hanno accolto a braccia aperte. Venire in Italia per un francese è un’occasione importante di crescita dal punto di vista tecnico e tattico.
Sarà un campionato difficile e ci sono molte squadre toste, come il Parma. Ma possiamo fare bene.
Ho scelto il numero di maglia 17, anche se in Italia dicono che porta male (sorride, ndr)”.