LECCE – “Sono stato chiaro dal primo momento. Non avrei lesinato sforzi perché tornando a Lecce il mio unico pensiero era quello di spremermi per dare il meglio per questa società. Mi sono spremuto, sapendo che lo stavo facendo per i nostri tifosi e la nostra gente. Io non mi accontento mai, cerco sempre il massimo. Per il mio modo di lavorare penso sempre che si possa fare di più. Spero di aver dato il meglio”: così Pantaleo Corvino nell’analizzare la sessione estiva di calciomercato appena conclusa al timone del suo amato Lecce.
LA DIFESA – “Abbiamo portato esterni di qualità come Adjapong e Zuta. Abbiamo portato Dermaku che ha giocato due partite da titolare in A in questo inizio di campionato. Nell’ultima partita è stato eletto migliore in campo con il Parma e un’ora dopo stava firmando da noi in serie B. Per convincerlo l’ho chiamato e gli ho detto ‘Vieni qui, nella terra dove io da bambino mi affacciavo e vedevo le tue montagne’. Volevo farlo sentire vicino alla sua Albania. Non potendogli dare la serie a ho cercato di dargli altre motivazioni.
L’ATTACCO – “Nel reparto offensivo, quando c’era solo Coda, si diceva che serviva un altro attaccante di qualità. Ora che è arrivato Stepinski non devo preoccuparmi se ci sono tante alternative di spessore. Avendo a disposizione più qualità l’allenatore può avere più idee durante la partita. Per un direttore è importante portare qualità e per un solo ruolo io ho portato Coda e Stepinski. Per il centrocampo il mister, a seconda delle esigenze della singola gara, può avere a disposizione un giocatore di quantità come Majer o qualità come Tachtsidis. In porta? Abbiamo Vigorito che ha vinto due campionati di B, Gabriel che ha fatto bene in A e Bleve. Più giocatori di qualità ci sono meno problemi si hanno. Non deve essere un problema avere più qualità”.
LA VECCHIA GUARDIA – “Insieme alla società ho dovuto tenere conto di chi aveva espresso il desiderio di andare via. C’è stato qualcuno che è stato accontentato perché c’erano le condizioni per farlo, per qualcun altro queste condizioni non si sono verificate. Bisogna capire che il Lecce non è albergo stagionale, chi ha un contratto deve tenerne conto e deve rispettarlo. Il Lecce non può prendere in considerazione offerte nelle quali non viene offerto nulla o comunque molto poco quasi alla fine del mercato”.
SETTORE GIOVANILE – “Attraverso il settore giovanile si possano creare risorse tecniche ed economiche per il club. Il risultato del settore giovanile è un indicatore, i miei tredici titoli italiani sono stati indicatori del fatto che nelle mie squadre che sono riuscite a vincere c’era materiale umano importante. Adesso voglio ricreare le stesse condizioni che c’erano quando sono andato via. Bisogna migliorare la qualità tecnica delle rose. Non mi sta bene che l’under 17 vada a Roma e prende 5 gol contro un avversario in dieci”.