LECCE – Nel calcio, così come nella vita, tutto ha un inizio e una fine: purtroppo e per fortuna. È successo proprio così al Lecce e a Fabio Liverani: la bella e lunga storia d’amore, iniziata nel settembre del 2017, tra il club giallorosso e il tecnico romano si è conclusa, forse come peggio non poteva terminare.
Il mister dei miracoli, delle due promozioni di fila ed anche dell’ultima amara, e forse “attesa”, retrocessione hanno divorziato in maniera inaspettata e “violenta”. Con la società salentina che, nella dura nota ufficiale dell’esonero, si è anche detta pronta nei confronti dell’allenatore ad “ogni opportuna valutazione in ordine ad eventuali profili di responsabilità”.
Il perchè della fine del rapporto, con le motivazioni non ancora del tutto chiare, è presto detto: la società di Via Colonnello Costadura, nonostante la retrocessione in B, aveva deciso di puntare su di lui, dopo l’incontro con il nuovo responsabile dell’area tecnica, Pantaleo Corvino. Gli era stato proposto anche il prolungamento del contratto di un anno, fino al 30 giugno del 2023, con un adeguamento economico anche per tutto il suo fidato staff-tecnico.
La firma, però, non era ancora arrivata, e su richiesta espressa dalla stessa società di concretizzare il tutto senza temporeggiare, Liverani avrebbe comunicato di non voler continuare la sua avventura in giallorosso, perché non del tutto convinto del nuovo progetto tecnico.
Il presidente Sticchi Damiani e soci stanchi di aspettare, a pochi giorni dal raduno in programma domenica 23 agosto, hanno optato per l’inatteso esonero. Ci sarebbe, però, un altro aspetto importante della vicenda, da non trascurare: Liverani in questi ultimi giorni sarebbe stato in fitto contatto con Marcello Carli, neo-diesse del Parma che lo ha corteggiato già dai tempi in cui era direttore sportivo del Cagliari. Adesso, quindi, potrebbe voler portare l’ex Ternana in Emilia Romagna in gialloblù. Come andrà a finire la “faccenda”, lo scopriremo solo nei prossimi giorni.
Nel frattempo, il Lecce va avanti con lucidità, positività e massima coesione: sono tanti i nomi che circolano per la guida della panchina giallorossa. Da Corini a Maran, da Prandelli a D’Angelo e per finire con Semplici. Il toto allenatore è partito: non c’è tempo da perdere, se ne è già perso molto. Bisogna andare avanti: il passato non conta più, anche se per chi ancora “vede” un pizzico di romanticismo nel freddo, patinato e “dannato” mondo del calcio non si può non dire che il legame professionale tra il Lecce e Liverani poteva anche terminare, ma non poteva e non doveva finire così…