Lecce al lavoro: allenamento pomeridiano di gruppo. Il Bologna si ferma

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Foto Anza e Marco Lezzi

LECCE – In casa Lecce si riparte in attesa di buone nuove sulla ripresa del campionato che dovrebbero arrivare nella giornata di domani. Capitan Marco Mancosu e soci, questo pomeriggio, come da programma hanno ripreso ad allenarsi in gruppo all’Acaya Golf Club agli ordini del tecnico Fabio Liverani e del suo staff tecnico. La decisione è stata presa dopo la negatività del “gruppo squadra” ai secondi test sierologici (tamponi).

Si sono aggregati alla prima squadra ben sei elementi della formazione Primavera di mister Sebastiano Siviglia: Monterisi, Petrarca, Sava, Maselli, Rimoli e Colella. Assente “giustificato” Cristian Dell’Orco: il difensore è ancora convalescente dopo l’intervento di ernia inguinale, mentre Deiola e Shakhov hanno seguito un programma di lavoro differenziato.

Per domani è in programma una seduta d’allenamento al mattino, sempre all’Acaya Golf Resort & SPA e rigorosamente a porte chiuse.

STOP IMPROVVISO – Nel frattempo, c’è un caso di “sospetta positività” al coronavirus nel Bologna Calcio. “In attesa di ulteriori approfondimenti, la squadra in via precauzionale riprenderà domani gli allenamenti in forma individuale e ad orari differenziati senza uso di locali comuni. Nel caso in cui fosse confermata la positività, il gruppo-squadra sarà isolato in ritiro”: così la società in una nota ufficiale nello spiegare quanto accaduto. La formazione emiliana aveva ricominciato dalla settimana scorsa ad allenarsi in gruppo, dopo una fase di allenamenti individuali, e nei giorni scorsi ha fatto la prima partitella agli ordini di Sinisa Mihajlovic.

ECCO GRAVINA“Il compito della Federcalcio è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco“: così il presidente Gabriele Gravina in un intervento pubblicato su “Riparte l’Italia”. Il numero uno della Figc ribadisce quindi, senza mezze misure, la necessità di rimettere in moto la macchina del calcio.

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