LECCE – “Mi sono trovato subito bene a Lecce. Ambiente, città, spogliatoio, sono contento perché per me rappresenta uno step importante per la mia vita e la mia carriera”: così Antonin Barak, il centrocampista ceco, arrivato a gennaio a Lecce in prestito dall’Udinese alla corte di Fabio Liverani.
SALENTO, SEI BELLO – Il 25enne, cinque presenze e un gol in campionato, adora il mare e quello salentino lo ha subito colpito: “Amo il mare, mi distende, amo scappare al mare e consigliarlo anche per le vacanze. La squadra? Lo spogliatoio è perfetto, ci sono ragazzi eccezionali, tutti positivi e sempre pronti ad aiutarti. Appena sono arrivato avevo il problema di dover trovare una casa con un giardino perché ho un cane grande e Mancosu mi ha dato subito una mano. Il mister è gentile, scherza sempre, è simpatico e poi siccome è stato un grande calciatore può insegnarci tanto, ed è ancora un grande calciatore, in allenamento ogni volta che tocca la palla col sinistro è uno spettacolo. Con la sua esperienza può aiutarci tanto. La salvezza? Il calcio è davvero imprevedibile. Credo, però, fortemente nell’obiettivo finale, altrimenti non avrei accettato il trasferimento”.
SCELTA GIUSTA – Indossare la maglia giallorossa è stata la scelta giusta: “Ho scelto Lecce perché le attenzioni e la voglia del direttore Meluso, del presidente e dell’allenatore mi hanno piacevolmente colpito. Poi vedendo che il Lecce gioca un buon calcio indipendentemente dall’avversario mi ha fatto capire che è la scelta giusta. Rustico o pasticciotto? Appena sono arrivato mi hanno offerto subito un pasticciotto e mi ha subito stregato. Speriamo che quanto prima possa farlo assaggiare a tutta la mia famiglia (sorride, ndr). Diventerò presto papà di un maschietto, lo abbiamo saputo circa un mese fa. Nascerà ad agosto e si chiamerà Antonin, come me, mio padre e mio nonno. Portiamo avanti questa tradizione familiare. Adesso qui in Italia dobbiamo rimanere a casa e rispettare le regole, in Repubblica Ceca sono in quarantena anche se la situazione è molto migliore rispetto all’Italia perchè ci sono ancora pochi casi”.