LECCE – Un’avventura d’infinito amore, di lacrime, di sorrisi, di rimpianti, di sogni e di dolci speranze: il 15 marzo del 1908, 112 anni fa, è iniziata la storia del calcio a Lecce con la polisportiva “Sporting Club Lecce”.
Ben 19 anni dopo, senza nessun legame di continuità, prende vita l’attuale U.S. Lecce: i colori cambiano in giallo e rosso, prima erano bianconeri in onore dello stemma comunale.
Sarebbe potuto essere un “compleanno” diverso quello di oggi, una domenica di calcio giocato, nel massimo campionato di serie A, ma l’Italia in questi giorni è a pezzi ed è sconvolta per l’emergenza del coronavirus. Ne sta facendo le spese anche il patinato e amatissimo mondo del pallone: sono 12 i contagiati totali in massima serie, sette positivi della Sampdoria, 4 della Fiorentina, incluso il fisioterapista, e il difensore Rugani della Juventus (il primo a farne le spese). Tutto lo sport è fermo ed anche il giro d’Italia è stato rinviato.
Con questo messaggio breve, chiaro e passionale la società di Via Colonnello Costadura, sui propri canali social, ricorda l’odierno e speciale anniversario:
“112 anni … è la nostra storia!
Una storia di amore, passione, identità.
Continueremo a viverla insieme #andràtuttobene“.
Una storia lunga ed emozionante che, lo scorso 11 maggio, è ritornata ad essere ancora più bella: il Salento intero ha riabbracciato il calcio che conta dopo anni duri e senza sole, di tanta serie C, e con un fallimento evitato solo per il rotto della cuffia. Capitan Marco Mancosu e soci battono lo Spezia e il caldo “Via del Mare” esplode di gioia: dopo sette anni è serie A, “magica” massima serie.
Il resto è storia recente e la speranza è quella di ritornare a sorridere: il calcio è gioia, vita e speranza.Quando l’Italia avrà archiviato, si spera nel migliore dei modi il maledetto Covid-19, sarà tempo di calcio giocato. Il prima possibile, si spera.
Perchè bisogna ritornare a sfiorarsi, ad abbracciarsi e ad esultare per un gol fatto, a disperarsi e ad arrabbiarsi per uno subito: il calcio è vita e quotidianità, è normalità. Bisogna tornare a far sì che il triste metro di distanza di sicurezza rimanga solo un brutto e lontano ricordo. Buon compleanno, Lecce: il festeggiamento è solo rinviato, a data da “destinarsi”.