LECCE (di M.Cassone) – Salite, discese, e poi ancora salite. Ci sono settimane in cui la vetta sembra più lontana e altre che si possa raggiungere con facilità ma di facile non c’è nulla.
Ed è meglio essere chiari di fronte ad una vittoria roboante come quella che il Lecce ha ottenuto contro il Torino. Arriveranno tantissime difficoltà ancora.
Quattro gol, due belli, di cui uno, quello di Deiola, figlio di uno schema provato e riprovato in allenamento, l’altro, quello di Barak, frutto della caparbietà di chi è arrivato da poco e vuole imprimere subito il suo marchio, poi c’è il rigore di Lapadula che meritava il gol per la generosità e perché Sirigu aveva già detto di no troppe volte.
Infine cerchiamo di raccontare quello di Falco che dopo aver ricevuto palla da Saponara la accarezza, la porta a spasso, la tocca di sinistro se la sposta sul destro e intorno a lui sembra che il tempo si fermi e nel mirino della sua spontaneità finisce il “sette”, una pennellata e la sfera si infila in quel punto dove nemmeno le telecamere di Sky, che sono ovunque, anche negli spogliatoi, possono arrivare.
Una vittoria eccellente, la prima di fronte al proprio pubblico, una vittoria in A che mancava da tanti anni, inutile ripetere da quanti, perché dovremmo ricordare a tutti da dove arriva mister Fabio Liverani e questa società di persone che sono riuscite a riportare il Lecce nel calcio che conta.
Un mister che ha sempre parlato chiaro: aveva bisogno di più qualità. Qualcosa è andato storto nel mercato estivo, lo abbiamo detto, non abbiamo risparmiato critiche a nessuno.
E, ogni attento osservatore, nella gara con i granata, forse finalmente avrà capito, vedendo giocare Saponara, con i suoi movimenti, la sua posizione, i suoi assist, perché erano tre anni che si cercava un trequartista di ruolo: perché nel modulo di Liverani è basilare.
Ciò detto, bravi tutti, ottimo Barak, intelligente Deiola che in cabina di regia ha dimostrato maturità. Non era facile reagire dopo la sconfitta di Verona e dopo un solo punto in 6 partite.
Adesso si può lavorare con serenità ma guai pensare, nessuno escluso, che siano finite le salite.
Arriveranno altre sconfitte e bisognerà lottare fino all’ultimo secondo, dell’ultimo minuto, dell’ultima giornata di questo campionato, per conservare la categoria.
Questo Lecce, il Lecce di Liverani, ha nelle corde le qualità per lasciarsi tre avversarie alle spalle e può farlo soltanto con il suo allenatore in panca.
Non sarà facile per nessuno ma è passata un’altra giornata e il Lecce è ancora fuori dalla zona rossa, anzi ha pure allungato sulle dirette concorrenti.
Ci vuole pazienza, passione, intelligenza. Le critiche esagerate, velenose, e sterili non servono a nulla.