Lecce rialzati. Il tempo c’è ma non bisogna sprecarlo

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LECCE (di M.Cassone) – È finito il girone di andata del campionato di serie A. Il Lecce ha 15 punti ed è 17° in classifica e quindi ipoteticamente salvo nel caso in cui il campionato fosse già terminato ma non è finito però perché ci sono altre 19 gare da giocare ed una realtà inopinabile che è sotto gli occhi di tutti: la squadra giallorossa seppur giochi e provi ad esprimere le proprie idee contro tutti è in netta difficoltà e nelle ultime quattro gare ha inanellato quattro sconfitte.

Questo è un campanello d’allarme importante.

La squadra ha incassato 38 gol, ha la peggior difesa del campionato insieme al Genoa, ed ha realizzato solo 22 centri.

La squadra di Liverani ha iniziato il campionato di serie A stupendo tutti per l’organizzazione e le idee, per il bel gioco e per la voglia, e per i margini di crescita dimostrati strada facendo.  Poi i problemi fisici continui, gli infortuni, i lenti recuperi, molti dei nuovi arrivati che non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative e dunque un mercato estivo da bocciare quasi completamente.

Quando il mister parlò di poca qualità in tanti sgranarono gli occhi, così come quando alla fine della gara col Verona disse che sarebbe un miracolo salvarsi.

Ed è proprio per realizzare quel miracolo che adesso bisogna fermarsi un attimo e ragionare per pianificare il resto della stagione in maniera intelligente.

Inutile farsi prendere dall’ansia, il Lecce ha bisogno di calciatori per completare la rosa ed ha bisogno di ritrovare vigore, entusiasmo, e forma fisica.

Serve una svolta, questo è un momento di crisi, può starci nell’arco di un campionato, bisogna però capirlo. Ovviamente non preoccupa la classifica, il Lecce è dove doveva essere. Preoccupa però l’involuzione dell’ultimo periodo ed è su quella che bisogna lavorare senza fronzoli.

L’obiettivo è la salvezza, null’altro, per raggiungerla però bisogna fare qualcosa in più… in quel qualcosa in più il primo passo è tesserare qualche rinforzo già in settimana senza aspettare l’ultima ora, serve uno sforzo: urge un difensore centrale, un centrocampista forte e quel benedetto trequartista che mai è arrivato e occhio anche al reparto avanzato perché una punta dopo la partenza di La Mantia ed i muscoli di seta di Farias non dispiacerebbe.

Bisogna essere incisivi dentro e fuori dal campo. Il tempo c’è ma non bisogna sprecarlo.

Urge serrare i ranghi, tutti insieme, tutto l’ambiente, dalla stampa ai tifosi, dalla squadra al mister, fino alla società, tutti uniti per passare indenni da questo periodo buio e per addentare questa categoria che sarebbe un peccato perdere.

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