A Caserta un pareggio “simpatico”… vincono i tifosi giallorossi

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Braglia Vino
Braglia e Vino

LECCE (di M.Cassone) – Pensavamo di aver visto tutto in Lega Pro; lo pensavamo ma non era così. Ieri al “Pinto” è accaduto quello che nessuno si aspettava, ed è successo durante una gara importantissima giocata sul filo del rasoio da due pretendenti alla vittoria finale del Girone C.

Il sig. Lorenzo Meozzi assistente dell’arbitro, sig. Edoardo Paolini, si infortuna al 60°, subito dopo il pareggio di Surraco. Interviene lo staff medico della Casertana e per tre minuti prova a curarlo; si rialza e riprende per appena un minuto il suo posto in campo, poi si siede, non riesce a proseguire, provano a rimetterlo in sesto ma è costretto a gettare la spugna. E qui accade il fatto simpatico e curioso, in un primo momento di confusione non si capisce bene chi deve sostituirlo, non esiste il quarto uomo, e quindi deve essere sostituito anche l’altro guardalinee e vanno inseriti due uomini, uno per società. Per la Casertana prende la bandierina in mano un signore col cappotto e una cartellina sotto al braccio, è il segretario del sodalizio rossoblù, il sig. Nappo, ma non va bene per il regolamento e dopo qualche minuto di tira e molla, l’allenatore in seconda Di Gaetano  per la Casertana e Fasano il magazziniere del Lecce, diventano gli assistenti dell’arbitro. È tutto inverosimile, la partita termina qui. Le due squadre hanno paura di farsi male e si accontentano del pareggio.

Casertana e Lecce giocano una gara pressoché equilibrata e il pari è giusto, anche se la sensazione è che il Lecce, specialmente nell’ultima mezz’ora, avrebbe potuto raddoppiare, ma hanno tirato i remi in barca accontentandosi di non perdere.

Nel primo tempo sembra partire bene il Lecce ma poi la Casertana prende il sopravvento e segna dopo 12 minuti grazie ad un grossolano errore di Cosenza che si fa superare da Jefferson che pare Cristiano Ronaldo al cospetto dell’errore del difensore ex Novara. Pareggia il solito Surraco, una partita che però è stata stravinta dai tifosi giallorossi che hanno “costretto”, con la loro presenza, a riaprire il settore ospiti, che il GOS aveva fatto chiudere, dopo la decisione del Prefetto di vietare la vendita dei tagliandi a tutti i tifosi del Lecce residenti in Puglia. E già lì, la tessera del tifoso aveva perduto tutta la sua valenza, risultando soltanto un oggetto privo di valore ma ieri il “sistema” ha siglato l’ennesimo autogol. È ora, forse, di fare un tavolo di lavoro e di parlare del futuro delle tifoserie, mettendo da parte uno strumento che non ha mai convinto, la tessera, e cercando di capire come incentivare le persone a riportare colore e calore negli stadi, specialmente in quelli di categorie che si fregiano del titolo di “professionisti”, ma non si differenziano per nulla dalle categorie inferiori.

Tornando alla gara, alla classifica e al futuro, non possiamo rimproverare nulla a mister Braglia che dal suo arrivo ha collezionato 29 punti frutto di 8 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta… la sua mentalità è questa: primo non prenderle, può piacere oppure no, i conti si fanno alla fine. La sensazione però è quella che questo Lecce, per la prima volta da quando è sprofondato in questa categoria, ha capito di essere soltanto una buona squadra di serie C. Si continui a lavorare, con umiltà, e poi si vedrà.

 

 

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