LECCE (di Carmen Tommasi) – È un Lecce carismatico, il più delle volte bello da vedere, che fa sognare e allo stesso tempo soffrire, sorridere e piangere di gioia i propri tifosi: camaleontico, combattivo e con tanto cuore. Ha sempre più, ma ancora non del tutto, il carattere del suo allenatore, Fabio Liverani. Il vero leader di una squadra che in campo quando viene messa al tappeto riesce quasi sempre a cavarsela al meglio, a reagire e ad uscire dal rettangolo verde con un sorriso agrodolce. Le gare casalinghe con il Genoa e il Cagliari, e non solo, ne sono l’esempio.
UNITI E ABBRACCIATI – Un bel gruppo: si è creata una forte armonia tra i giocatori che c’erano già la scorsa stagione e quelli nuovi, arrivati con il calciomercato estivo, che si sono ben integrati in giallorosso, anche se non tutti ancora stanno risultando decisivi sul rettangolo verde (come Imbula, Benzar e lo stesso discusso Babacar). Sono, comunque, felici di essere a Lecce e di giocare nel Lecce: si sono ambientati nel Salento e lottano tutti per lo stesso obiettivo. Una squadra che sta facendo bene e che anche quando è decimata da squalifiche ed infortuni non abbassa mai la testa, lotta e gioca a calcio. Nell’ultima gara con il Genoa erano ben sei le assenze: Rossettini, Lapadula, Mancosu, Benzar, Meccariello e Dumancic, con Falco e Farias non del tutto al top, ma quest’ultimi due quando sono entrati hanno fatto la differenza. Il gioiellino di Pulsano ha messo a segno un gol dei suoi -una “perla” alla Del Piero- e il brasiliano ha dato ritmo al reparto avanzato.
CUORE, GIOCO E DESIDERATA SALVEZZA – Una squadra che si deve necessariamente salvare e che alla quindicesima giornata di campionato è fuori dalla zona rossa della classifica, nonostante un inizio di stagione quasi proibivo: nelle prime nove giornate i giallorossi hanno incontrato in ordine Inter, Verona, Torino, Napoli, Spal, Roma, Atalanta, Milan e Juve, ovvero le prime sette “forze” dello scorso campionato. La classifica parla chiaro: 15 punti a più quattro dal Genoa, terz’ultimo. Tre vittorie totali tutte fuori casa (a Torino, a Ferrara con la Spal e a Firenze), sei pareggi (di cui 4 in casa) e sei sconfitte (di cui tre tra le mura amiche). Venti gol segnati e ben 29 subiti, la seconda peggior difesa del campionato. Dato, questo, che si deve necessariamente migliorare: bisogna lavorare sulla fase difensiva, ma questo Liverani lo sa. Il Lecce, però, è una squadra votata all’attacco con il suo collaudato 4-3-1-2: fa fatica a difendersi, ma ama giocare, attaccare la profondità, ripartire e fare, imporre, il proprio gioco. L’imperativo è sempre quello: vietato snaturarsi e, questo, lo si è visto già dalla prima giornata di campionato a “San Siro” contro l’Inter di Antonio Conte. La gara è finita 4-0 per i padroni di casa, ma la squadra del mister romano ha fatto vedere di che pasta è fatta, una neopromossa vogliosa di dire la sua anche contro le big del campionato, una vera e proprio mina vagante. I salentini sono fuori dalla Coppa Italia dopo aver quasi snobbato la Spal: a Ferrara è finita 5-1 per la squadra di Leonardo Semplici, dopo una bruttissima gara dei giallorossi (scesi in campo con un ampio tunover). Ora la squadra di Liverani a cui “non piace perdere nemmeno a biliardino” è concentrata esclusivamente sul suo scudetto, la permanenza in serie A.
NUOVA “CASA” – Tutto sembra filare secondo i piani iniziali in casa giallorossa, anche se non è ancora arrivata la tanto attesa prima vittoria stagionale al “Via del Mare”: tre punti che i tifosi meritano, anzi strameritano. Anche se Liverani continua a ripetere che non importa dove si conquistano i punti, in casa o fuori, ai fini dell’obiettivo finale. Concetto più che corretto, ma il tabù casalingo va assolutamente sfatato: detto ciò, la media di un punto a partita è in linea con il raggiungimento della quota 40, cifra che negli ultimi anni in serie A ha sempre garantito la salvezza. Nel frattempo, ieri è stato inaugurato il nuovo Official Store interamente dedicato al marchio M908 e ai prodotti ufficiali dell’Unione Sportiva Lecce. Due piani, per un totale di 150 mq, in pieno centro a Lecce: una nuova casa tutta straordinariamente giallorossa.
“DON” FABIO CI CREDE – “La squadra è viva, ha cuore, voglia e abnegazione, ma dobbiamo cercare di migliorare qualche difetto che, ormai, è sempre lo stesso. Prepariamo delle cose, poi ci sono dei blackout, come se avessero cancellato quanto fatto in settimana. Questo mi preoccupa molto. Però sono certo che questa squadra il 24 maggio sarà salva”: così il tecnico romano dopo Lecce-Genoa in cui i suoi sono passati dallo 0-2 al 2-2 finale. Un Lecce senza un vero e proprio leader in campo, ma con più leader nell’arco della stessa partita o in gare diverse, così come è successo nelle due promozioni di fila: ha sempre vinto il gruppo ed il suo vero leader, “don” Fabio Liverani. Insieme al suo fidato staff, ormai quasi tutto romano, e alla preziosa società di Via Colonnello Costadura.