LECCE (di Carmen Tommasi) – “Ci sono degli aspetti che sinceramente faccio fatica a capire, sono consapevole che il Lecce ha un blasone e una storia importante, ma fino a quando non capiremo che hai una squadra di serie C e che non sei il Real Madrid si avranno delle difficoltà. Mi auguro che le persone intelligenti capiscano questo e che domani ci diano una mano. Dobbiamo essere sereni, tranquilli e fare il nostro campionato. Sono otto partite che facciamo risultato, belli e brutti come siamo. Se i tifosi ci vogliono dare una mano ci fa piacere, perchè ci serve il loro aiuto, ma non possiamo obbligarli a farlo. Proveremo a dare loro le soddisfazioni che meritano, ma pian piano perchè a volte la foga non aiuta. Domani dobbiamo cercare di vincere la partita, a livello fisico dopo la sosta siamo migliorati, spero e credo che stiamo bene, mi auguro solo che saremo in grado di fare vedere tutto ciò”: questo il pensiero del tecnico Piero Braglia alla vigilia della delicata sfida del “Via del Mare” contro la Juve Stabia, gara valida per la seconda giornata di ritorno del girone C e in cui il Lecce deve cercare di agguantare i tre punti per il morale, ma soprattutto per la classifica.
EMOZIONI DA EX – L’allenatore giallorosso ricorda il periodo in cui ha allenato la Juve Stabia: “A Castellammare ho vissuto una parentesi molto bella ottenendo dei risultati importanti. Mi sono sentito quasi come a casa, a parte l’ultimo anno quando è successo un po’ di tutto. Mi farà piacere salutare quelle persone con cui sono stato bene, ma poi per me finirà lì. Io penserò soprattutto a come vincere la partita. Per coltivare ambizioni importanti dobbiamo alzare il nostro rendimento e dunque con la Juve Stabia bisogna cercare di vincere. Ci vorrà fiducia nei nostri mezzi e soprattutto tanta pazienza, perchè affrontiamo un avversario che si chiude e riparte molto bene. La Juve Stabia è una buona squadra, anche perchè si è rinforzata con elementi come Del Sante, Inzerillo e Rosania. Insomma, non sarà facile. Il 3-4-3? L’ultima volta che ho giocato così, mi hanno massacrato (sorride, ndr). Vediamo. Nel calcio serve equilibrio, questo conta più dei moduli”.
LA SITUAZIONE, SOWE … – Braglia, infine, spiega la situazione dei suoi e parla anche dell’ultimo arrivato, l’attaccante Ali Sowe: “Curiale in panchina? Non lo so, devo decidere e sicuramente c’è gente insieme a lui che si gioca il posto. C’è ancora tempo per decidere. Sowe? Diamogli del tempo per capire delle cose. Negli ultimi anni non ha giocato molto, è arrivato ieri e con noi non ha fatto nulla. Le sue caratteristiche? Un giocatore veloce, bravo nel dribbling, ma non è un goleador e quando gioca è imprevedibile, questo è certo (sorride, ndr). Ha un carattere molto particolare: si lascia andare se lo lasci andare, ma ha qualità secondo me importanti. A Modena ha giocato pochissimo, a Pescara idem e ha fatto bene con la Ternana: si tratta di un ragazzo che se lo fai sentire importante ti dà una mano e penso che a noi ci possa dare un aiuto a fare bene. Lo Sicco? Lo abbiamo preso per sostituire Pessina, ma in questo momento giocano Papini e Salvi, con De Feudis come loro prima alternativa. Sta a Fabrizio meritarsi il posto. Beduschi? Se va via verrà sostituito, altirmenti resta con noi. Si sta comportando bene e lo convoco. A fare i dispetti ai calciatori, non ci penso proprio. Diop? Mi è stato detto da parte della società di non convocarlo e così ho fatto. Moscardelli? Ad Andria cercava di tenere palla e di farci salire. Ha lottato, ha dimostrato che ci tiene al Lecce e mi auguro ritorni ad essere il giocatore che era prima che arrivassi io. Caturano? Conta sempre la volontà del giocatore, in questi casi, e se non si sente pronto, ovviamente non lo convoco..”.