LECCE (di M.Cassone) – La goccia che scava la roccia, la pazienza, la tenacia, la forza, l’intelligenza, l’umiltà e la consapevolezza che bisogna lavorare per raggiungere dei risultati importanti.
È il Lecce di Liverani.
Già dalla prima gara dimostrò di avere dei colpi in canna utili per andare oltre alla programmata salvezza facendo vedere le streghe agli “stregoni” del Benevento.
Iniziò tutto così in modo sfacciatamente bello.
Poi le difficoltà, le prime sconfitte, mai però, tranne che con l’Ascoli all’andata e col Cittadella al ritorno, la squadra ha perso la sua fisionomia votata all’attacco.
Velocità di esecuzione, pochi tocchi, giro palla e possesso palla, schemi semplici ma efficaci e tanto, tantissimo carattere, Liverani è un generale di ferro, a volte scorbutico, ma ha le idee chiare ed ha una dote importante: riesce a far crescere i suoi calciatori in modo esponenziale. Ha rigenerato Tabanelli, ha ritemprato La Mantia, Falco, Mancosu, Petriccione, ha tenuto il gruppo unito creando un capolavoro. Tutte doti che il tecnico romano aveva già fatto vedere a Terni dove arrivando in corsa raggiunse una promozione miracolosa.
Passo dopo passo al termine della gara col Cosenza, dopo un trittico fantastico (7 gol all’Ascoli, 2 al Pescara, 3 al Cosenza e solo uno al passivo), arriva l’aggancio al Brescia che sta frenando così come ha frenato e franato il Palermo a Pescara rimanendo a 50 punti.
Lupi e rondinelle hanno 54 punti e anche se i salentini devono ancora riposare hanno sicuramente, ad oggi, un punto in più rispetto al Palermo, questo ovviamente non significa nulla perché bisogna ancora pedalare per scollinare e ritrovarsi in cima ad una discesa fantAsticA con la A maiuscola.
C’è tanto da fare ancora e la chiave per aprire quella portA è la continuità.
Cremonese (fuori), Carpi (in casa), Perugia (fuori), Brescia (in casa), Padova (fuori) e Spezia (in casa), sei gare intense, ovviamente vincendole tutte la matematica sarebbe implacabile per gli avversari, è scontato e anche banale pensarlo perché è quasi impossibile che accada ma con altri 11, 12 punti quella portA potrebbe aprirsi da sola.
Tuttavia non bisogna fare conti, bisogna giocare con leggerezza continuando a dare spettacolo, consapevoli di aver già vinto e di aver raggiunto un grande risultato, il resto poi si vedrà.
Una delle note più positive di questo periodo è la forma fisica dei giallorossi che corrono per tutta la gara conservando lucidità e gamba, la scorsa stagione a marzo erano già cotti e riuscirono nell’impresa della promozione grazie al carattere.
In conclusione questo è un Lecce che piace, si piace, incanta, ma ha i piedi per terra… sembra così perfetto che sorge spontanea una domanda: “Dov’è il trucco?”. Ci piace pensare e ne siamo convinti che non esista trucco ma è soltanto la passione a muovere tutto!