È un bel Lecce; non era semplice giocare tra le “bombe” d’una guerra chiamata calciomercato

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LECCE (di M.Cassone) – È un bel Lecce, è una squadra che piace, diverte e si diverte e ancora una volta, per chi non l’avesse capito nel girone di andata, mostra i muscoli al campionato.

Soltanto un pizzico di sfortuna e un attimo di disattenzione incidono sul risultato della gara contro il Benevento che ancor più di quella dell’andata il Lecce avrebbe meritato di vincere.

Filippo Falco
Filippo Falco

Alla giocata da manuale del calcio tra Mancosu e Falco  finalizzata dal gol del capitano, ha risposto Coda ma alla fine quando le luci si sono spente si è accesa la consapevolezza che questo Lecce è maturo per provare il salto di categoria, la serie A si può sognare, si può provare senza nessun assillo però, liberi di mente e di gambe, forti nello spirito.

E non era facile giocare tra le “bombe” d’una guerra chiamata calciomercato, bravo Liverani e bravi tutti i giallorossi.

L’ultimo arrivato “Panagiotis” dopo i primi dieci minuti in cui sembrava spaesato, messo lì per caso, in cui muoveva più le braccia per dare indicazioni (a chi?) che le gambe per correre, si è sciolto e ha unito al buon piede la grinta, recuperando palloni e dettando i tempi; il greco è un acquisto azzeccato ma deve crescere in fretta, deve capire meglio i meccanismi della squadra e poi potrà veramente mettere il punto esclamativo in mezzo al campo.

La squadra di Liverani ha un equilibrio mentale che va tutelato e difeso, è partita con l’obiettivo salvezza adesso si parla di playoff, forse tra qualche settimana si parlerà di secondo posto, è lecito sognare ma attenzione a questo “maledetto” calciomercato.

Non è prioritario acquistare, è prioritario non stravolgere, bisogna fare attenzione a non mettere molta carne sul fuoco altrimenti rischia di bruciare.

Il Lecce c’è, ha bisogno soltanto di qualche piccolo ritocco non perché non sia bella ma per essere ancora più bella, nessuna ristrutturazione particolare perché potrebbe appesantire la serenità di uno spogliatoio che sta raggiungendo la piena maturità giornata dopo giornata.

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