LECCE (di M.C.) – Il periodo del calciomercato è il periodo delle tante parole spese, sono più le parole dei soldi investiti e delle trattative concluse.
Ognuno fa il proprio gioco in un panorama in cui la moneta reale scarseggia sempre di più; si gioca sulla lama del rasoio tra prestiti e opzioni, tra pagamenti dilazionati e chissà… chissà quel che sarà. Sembra una bellissima opera teatrale dove ognuno recita alla perfezione il proprio ruolo: società, direttori sportivi, procuratori e giornalisti.
I tifosi però hanno bisogno di sognare e molte volte si discostano dalla realtà e credono in tutto quello che trapela e vivono tutto tra passione, speranze e rabbia.
Veniamo al mercato invernale, in corso in questo mese, parliamo del Lecce.
La squadra di Liverani che ha sorprendentemente girato la boa a 30 punti ha una sola strategia: cedere e sfoltire la rosa di sei, sette, otto elementi per prenderne tre, senza alterare gli equilibri che si sono creati in uno spogliatoio granitico.
Hanno già salutato Chiricò e Tsonev, ed è arrivato Tachitsidis, imminente la cessione di Di Matteo, da sistemare Cosenza, Torromino, Arrigoni, Dubickas e Megelaitis, e chissà forse Armellino se si vuol prendere una mezzala giovane e importante.
Ovviamente era impensabile che le sirene del calciomercato non suonassero per i migliori elementi della rosa o su di loro si creassero aspettative o, il più delle volte, solo supposizioni. Era logico e normale che qualcuno si accorgesse di Mancosu, Falco, Lucioni ed è strano che ancora non siano stati tirati in ballo Venuti e Calderoni, così come Petriccione.
D’altronde si chiacchiera da mesi su un ipotetico addio di Mancosu in direzione Cagliari eppure non è mai esistita una trattativa reale ma è tutto frutto di suggestioni del periodo.
Nelle ultime ore si è scatenata la bagarre su Lucioni e sull’interessamento reale del Sassuolo, però mentre si parla di affare in via di definizione pare che la trattativa tra le due società non sia mai nata, forse nascerà, forse Lucioni andrà via, ma ad oggi è solo una delle ipotesi che danza tra tanti forse. Lucioni è un calciatore del Lecce in scadenza a giugno 2022 e la società di Via Col. Costadura non vuole privarsene. Poi, se dovesse arrivare la proposta indecente, che non è arrivata (per ora), sarebbe giusto lasciarlo libero e incassare una somma importante.
Così come su Falco, solo voci senza fondamento, il Messi del Salento non lascerà Lecce, perché desidera vincere con la maglia giallorossa.
Ciò detto qualora dovesse cedere Lucioni, Meluso cercherebbe un degno sostituto, mentre per gli altri profili, piacciono Deiola e Moscati ma in questo caso uscirebbe Armellino, come vice Calderoni potrebbero interessare Germoni, Filippini, Albertazzi; in attacco potrebbe arrivare un elemento, Ceravolo piace molto ma il suo diventerebbe un profilo ingombrante per gli attuali protagonisti e poi sembra vicinissimo al Benevento, interessa il giovane Tumminello così come Budimir o Simy ma sono soltanto nomi, senza l’anima di un discorso ben avviato, perché ad oggi la priorità in casa Lecce è solo una: cedere senza snaturare questa squadra che ha già dimostrato di potersela giocare con tutte le altre.
Il resto si vedrà, tutto può cambiare da un momento all’altro.