LECCE (di Carmen Tommasi) – Orgogliosi, entusiasti, decisi, determinati, avventurieri quanto basta, infinitamente sognatori e decisamente innamorati, tifosissimi, della loro creatura, il Lecce. Ecco a voi la descrizione perfetta dei soci del club di Via Colonnello Costadura. Un gruppo di grandi amici, di imprenditori e professionisti legati da tanti aspetti in comune, ma da uno in particolare: l’amore per i colori giallorossi e la voglia di riportare la squadra dove meritava, in serie B. Missione compiuta: obiettivo raggiunto nei tempi prestabiliti, dopo il cosiddetto anno zero.
Un amore quello per il Lecce nato in maniera spontanea, coltivato e coccolato negli anni, con forza, con cura e diventato concreto solo nel momento in cui la famiglia Tesoro ha deciso di mettere in vendita il club: era il giugno del 2015, quando si fa avanti con forza una cordata, con una caratteristica fondamentale, i suoi membri sono tutti dei salentini doc guidati e coordinati dall’avvocato leccese Saverio Sticchi Damiani.
Ma questa ormai è storia, seppure recente; immagini ancora più fresche e cariche di emozioni sono quelle del post Verona-Lecce, match vinto in maniera secca ed inaspettata, 2-0, dalla squadra di Fabio Liverani nella magica e storica atmosfera dello stadio “Bentegodi”.
Ed ecco che il numero uno giallorosso Saverio Sticchi Damiani, il passionale vice presidente Corrado Liguori, i sempre presenti soci Dario e Silvia Carofalo, l’attento a.d. Alessandro Adamo e il diesse Mauro Meluso: tutti uniti, prima e dopo la gara, con gli occhi sorridenti a festeggiare la vittoria. Eh sì, uniti verso un solo obiettivo, il bene ed i successi sportivi di capitan Lepore e soci. Uniti in un abbraccio comune e in un obiettivo forte e solido, quello di “conservare” la serie B. La tanto agognata cadetteria.
Fotogrammi forti ed emozionanti quelli di Verona che dimostrano quanto il Lecce faccia parte ormai della vita di tutti i soci. Il tutto grazie al promotore, il Presidente, che ebbe l’illuminante idea di dar vita al progetto; dalle aule del tribunale al calcio giocato, dalle arringhe giudiziarie alla sala stampa, dal carattere pacato nella quotidianità a quello di un presidente vulcanico, che parla poco ma che si fa sentire con carisma al momento giusto.
“Bisogna essere uniti. Stiamo disputando una vera e propria A2. Sarà uno dei campionati più difficili degli ultimi anni. La parola d’ordine è conservare la categoria”: così lo scorso 26 agosto in conferenza stampa il presediente e chissà se ora, classifica alla mano, non starà silenziosamente e segretamente pensando a qualcosina in più. Non chiedeteglielo, molto probabilmente non vi risponderà…