LECCE (di M.Cassone) – Seconda vittoria, prima in trasferta, tutto in pochi giorni, tutto sulle ali dell’entusiasmo e il Lecce vola a 8 punti. Prima il Venezia in casa, poi il Livorno fuori… due doppiette di Palombi e un gol da ariete vero di La Mantia.
Sarebbe riduttivo però fermarsi qui, alle vittorie, ai due attaccanti, alla gioia per questo nuovo Lecce che dimostra di avere qualità e “attributi”.
Mister Liverani cambia l’ordine degli addendi dimostrando che il risultato non cambia, perché sta curando il gruppo, la manovra, l’idea di gioco, sta lavorando su ogni singolo elemento facendogli capire che è un ingranaggio di una macchina votata all’accelerata, nata per proporre gioco.
Ed ecco allora che Venuti non fa rimpiangere Fiamozzi o Lepore, Tabanelli a centrocampo detta legge e si inserisce immediatamente nella manovra gestita da Petriccione, eccezionale play, e insieme a Scavone ringhia sulle caviglie amaranto; e poi Marino che si trova subito bene con Meccariello nonostante siano entrambi mancini. Anche con Falco in panchina, l’elemento con più qualità della rosa, la squadra gira.
Tutti ingredienti importantissimi.
Abbiamo sempre affermato che questa squadra può soltanto crescere e con lo stesso equilibrio, ora che le cose sembrano luccicanti, ci teniamo a dire che arriveranno altre sconfitte, gare sottotono, ma non vedremo mai gare in cui questi ragazzi non hanno lottato. Facendo due conti ci accorgiamo che mancano ancora 35 punti, orientativamente, alla quota salvezza… pensandoci bene possiamo ben dire che è un obiettivo alla portata dei giallorossi.
Nota positiva è rappresentata anche dal fatto che la difesa abbia mantenuto alta la guardia e anche dopo il 70° la squadra ha dimostrato grinta, forma fisica, e carattere.
Siccome uno dei lati più belli di questo sport è quello romantico, ci soffermiamo per un attimo sull’immagine dell’abbraccio tra La Mantia e Palombi bloccato nel sorriso di una piazza intera. E così chiudiamo… buon cammino Lecce.
