Cambia il volto della serie B: FALLIMENTO per Cesena e Bari

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Il 16 luglio 2018 è una data da ricordare in modo amaro per il calcio italiano; quello che è accaduto si colloca tra le pagine tristi di uno sport che ormai vive di alti e bassi puntualmente a ogni estate, a causa di gestioni societarie che non sempre riescono a essere corrette e lungimiranti e si ritrovano in un fuoco che poi diventa difficile spegnere. Bari e Cesena sono state risucchiate dal fallimento, nulla da fare, nessun tentativo di ricapitalizzazione è andato a buon fine e sui due club è caduto il buio totale.

Per entrambe le città il calcio potrà ripartire dalla serie D se riusciranno a porre le basi per nuove società. Finisce così: libri in Tribunale.

BARI – Il calcio a Bari, quello biancorosso del galletto muore dopo 110 anni di storia. C’era tempo fino alle 19 per trovare i soldi necessari (4,5 milioni di euro, 1,5 trovati dal Pres. Giancaspro, ne servivano 3) alla ricapitalizzazione, tutti i tentativi però sono andati a vuoto; alle 18 è iniziata la riunione del CdA per provare l’ennesima “magia” conclusa con la messa in liquidazione della società. È un fallimento socio-sportivo che fa toccare, alle sorti calcistiche della città, il punto più basso della storia. Scompare quindi anche la F.C. Bari.

CESENA – Cala il sipario su una storia durata 78 anni (13 campionati di A e una partecipazione in Coppa Uefa nel 75-76); la società del Cesena getta la spugna, non presenta ricorso per iscriversi al Campionato di Serie B e con una nota del CdA comunica di aver aderito all’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica di Forlì che si terrà il 9 agosto. A schiacciare il club bianconero sono stati 73 milioni di debito, di cui circa 40 con l’Erario.

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