FaBio, l’uomo del miracolo!

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Fabio Liverani, allenatore

LECCE (di Carmen Tommasi) – Deciso, determinato, tosto, senza peli sulla lingua, severo, “tenero” quando serve ma non troppo, dedito al lavoro, innamorato del calcio, un uomo tutto d’un pezzo, di sani principi, amante della buona cucina e delle cose semplici: carismatico, in alcune circostanze visibilmente schivo, mai scontato e sempre sul “pezzo”. Amante ed esperto di tattica, ex centrocampista di Nocerina, Viterbese, Perugia, Lazio, Fiorentina e Palermo e anche della Nazionale, appassionato dei giocatori forti di gambe e determinati di testa, paziente e con un solo credo, la forza del gruppo. Nome: Fabio. Cognome: Liverani. Eta: 42. Anni compiuti proprio il 29 aprile scorso, giorno in cui il Lecce con una giornata d’anticipo ha conquistato tra le mura amiche del “Via del Mare” la tanto attesa e sognata serie B -dopo sei anni di Lega Pro- battendo 1-0 la Paganese.

IL CREDO TATTICO – Nella sua esperienza a Lecce ha utilizzato il 4-3-1-2, stesso modulo usato nella salvezza “miracolosa” conquistata a Terni, mentre nelle precedenti panchine, con Genoa e Leyton Orient, si è affidato rispettivamente al 4-3-3 e al 4-4-2. Ha dichiarato, non poco tempo fa, che i suoi modelli sono Mancini, Cosmi, Prandelli e Rossi. Ma lui, sicuramente, è un allenatore atipico, difficile da accostare ad altri: è un uomo cresciuto a pane e calcio, che ama il suo lavoro -non potrebbe viverne senza- e crede che con il lavoro e con l’impegno tutto è possibile. D’altronde, come dargli torto. Un vulcano in piena, sempre in tuta a seguire i suoi dalla panchina, rigorosamente in piedi, ma quando la gara è in salita addio al felpone e spazio alla maglietta a maniche corte, anche in pieno inverno, per “sbracciarsi” ancora di più e per farsi sentire con più forza da Di Piazza e soci.

IL VICE E I TIFOSI – Accanto a lui il suo fedele staff tecnico e il vice, Manuel Coppola. Ex centrocampista ed ex Lecce, allenato da Liverani nello scorso campionato a Terni. Neo tecnico, di 36 anni, con cui si consiglia durante la gara e la settimana, e che a volte, o meglio il più delle volte, calma i suoi eccessi di foga con diplomazia e pazienza. I tifosi si sono subito innamorati del mister dal volto simpatico, dal IMG-20180528-WA0021sorriso timido, dalla battuta sempre pronta e dalla parlata romana ben accesa: durante il campionato nei momenti di difficoltà della squadra lo hanno anche criticato, forse eccessivamente, per alcune scelte tecniche all’apparenza poco condivisibili.

IMPRESA RIUSCITA – Nel calcio, si sa, vincono i numeri e questi danno ragione all’allenatore che ha riportato non solo il Lecce in cadetteria -inutile elencare i numerosissimi colleghi che ci hanno provato prima di lui-, ma che ha fatto un altro miracolo: ha ricompattato un ambiente “depresso”, triste e deluso dal troppo amore per la propria squadra del cuore. Ha riacceso l’entusiasmo per il Lecce, mai del tutto sopito a dire il vero, grazie al suo carisma e al cuore di uomo come tanti che però “non ama perdere nemmeno a biliardino”. Grazie, mister. Grazie ragazzi. Ma adesso, come direbbe Liverani, è già tempo di lavorare con forza per la serie B.

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