LECCE (di Carmen Tommasi) – È serie B, finalmente. Lacrime ed esplosione di gioia, abbracci improvvisi, urla trattenute in gola per troppi anni, infinite sciarpe giallorosse legate strette al collo, la calda luce del sole che illumina il “Via del Mare”, le telecamere che inquadrano la panchina, il sudore per una partita quasi terminata e l’arbitro che fischia la fine del match: è “magica” liberazione ed incontenibile esplosione di felicità. Il Lecce batte 1-0 la Paganese, gol di Marco Armellino nel primo tempo di fronte a più di 22mila spettatori, e vola in serie cadetta con una giornata d’anticipo. Una stagione incredibile: ricca di successi, di partite vinte e giocate bene, di trasferte interminabili, di primato in classifica, ma anche di momenti di crisi in cui si è avuto il timore di non riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato. Una cavalcata straordinaria quella del Lecce di Fabio Liverani, emozionante, non priva di ostacoli e di momenti neri, in cui più che un calo fisico la squadra ha subito, forse, un momento delicato dal punto di vista psicologico: paura di perdere?, ansia da prestazione?, pressione eccessiva da parte della piazza?, dissidi nello spogliatoio? , modulo tattico, il 4-3-1-2, troppo rigido? La spiegazione sta nel mezzo, ma anche qui i numeri parlano con chiarezza, non sono confutabili e non posso creare delle incomprensioni: Perucchini e compagni sono in testa alla classifica dall’ottava giornata del girone d’andata, quando grazie alla vittoria di 2-3 conquistata nella tana della Juve Stabia, complice il turno di riposo del Catania, salgono al primo posto solitario con 19 punti in 8 partite. In Campania risulta decisiva la doppietta di Caturano, abile a sfruttare al massimo gli assist di Di Piazza e di Pacilli. Vetta, questa, messa a volte in discussione dalle prestazioni poco brillanti, ma mai del tutto abbandonata. Difesa, anche nei periodi di appannamento, con le unghie e con i denti, dalla comitiva giallorossa e dal tecnico romano che, ogni volta, che qualcuno metteva in discussione la sua squadra ribadiva e ricordava, sempre a gran voce, i punti di distacco da Catania e Trapani, le due vere concorrenti per un posto in paradiso.
DA RIZZO A …- Il campionato del Lecce è ripartito, dopo anni di emozioni tristi e altalenanti di Lega Pro, con le migliori prospettive, ridando fiducia al salentino doc Robertino Rizzo, nonostante l’eliminazione ai quarti di finale di play-off con l’Alessandria il 12 giugno scorso. Allo stadio “Moccagatta” -i salentini con più di mille tifosi a seguito- si ripartiva dall’1-1 dell’andata, una finale playoff anticipata, ci sono voluti i calci di rigore per decidere il nome della semifinalista. Dopo sei penalty per squadra, l’ha spuntata l’Alessandria 5-4: gli errori di Costa Ferreira e quello di Ciancio dagli undici metri nel tiro finale hanno deciso la sorte dei successivi 12 mesi giallorossi. Ma la squadra ha dimostrato di avere cuore, carattere e testa. Si è ripartiti da quell’emozionante partita, ma il tecnico è durato solo tre gare, perché dopo la secca sconfitta per 3-0 con il Catania del “Massimino” ha rassegnato le dimissioni, lasciando la squadra con quattro punti conquistati nelle prime tre giornate: il pareggio esterno contro la Virtus Francavilla, 1-1 con la rete di Abruzzese che ha risposto a Di Piazza, e la vittoria nel big match al “Via del Mare” contro il Trapani. Due a uno: Torromino e Di Piazza.
BRACCIA FORTI – Il club di Via Colonnello Costadura spaesato per l’inaspettata decisione prende tempo per riflettere, assegna la squadra in maniera temporanea al duo Maragliulo-Morello, il primo già vice Rizzo. La prima gara è al “Via del Mare” con il Rende e finisce 1-0, è solo la quarta giornata. La rete è di Marco Mancosu. Il trainer salentino, dopo il match vinto, consegna subito la squadra nelle mani di Fabio Liverani alla quinta giornata, il suo Lecce è travolgente già dalla gara in casa del Catanzaro: 3-1 finale con reti di Lepore, Torromino e Cosenza. L’ex Ternana, colui che aveva miracolosamente salvato in B la squadra della provincia di Terni, è stato accolto nel Salento con molto scetticismo, con la società criticata per la scelta, a parere dei più, di un allenatore poco eserto, troppo giovane e poco conoscitore della categoria. Il “buon” Fabio, però, conquista subito la piazza per carisma, bel gioco e forza di volontà: è determinato, severo, puntiglioso, ma tenero quando serve. I giallorossi iniziano così a risalire la china della classifica e con Liverani, non si fermano più, conquistando il titolo virtuale di campione d’inverno. Sono Cosenza e Caturano i marcatori del derby casalingo contro il Monopoli chiuso sul 2-0 che chiude la prima parte di stagione con 15 risultati utili di fila, 1 facente parte della gestione Maragliulo. Per l’ex calciatore della Lazio il bottino totale è di 10 vittorie, 4 pareggi e 34 punti: Liverani si attesta l’unico tecnico imbattuto nei campionati professionistici, in data 18 dicembre, considerando la debacle dell’Inter di Spalletti contro l’Udinese.
CHE CAVALCATA – Il girone di ritorno inizia con una vittoria, o meglio con un poker al “Via del Mare” sul malcapitato Francavilla, match in cui i salentini sono sembrati un rullo compressore. L’ex Abruzzese e compagni subisco le reti di Torromino, Caturano, uno su azione e l’altro su rigore, e di Lepore. I giallorossi allungano a 16 la serie di risultati utili, difendono il primato solitario, rispondono al colpaccio del Catania e sono a più 8 sul Trapani, bloccato sul pari a Siracusa. Poi arriva il Catania e finisce 1-1, davanti a 17 mila spettatori al Via del Mare, Matteo Di Piazza nella ripresa risponde al rigore di capitan Lodi siglato nel primo tempo. Dopo il big match le distanze in vetta restano invariate. I salentini rialzano le ali allo stadio “Lorenzon” di Rende contro i calabresi allora quarti, finisce 1-0: al 69’ Cosenza insacca. Arriva anche la vittoria casalinga di 3-1 sul Catanzaro, e diventano 19 i risultati utili di fila, e con il neo arrivato Saraniti, subito in campo e in gol. Nel calciomercato di riparazione sono arrivati Legittimo, Saraniti, Tabanelli e Selasi. Va bene anche il derby di Bisceglie: 2-1. Con i gol di Torromino e Saraniti sul finire. E’ solo 0-0, invece, tra Sicula Leonzio e Lecce alla settima di ritorno: match in cui i salentini colpiscono due traverse prima con Saraniti e poi con Torromino. Un risultato utile perché il Catania crolla in Puglia, di fronte al Monopoli: netto il 5-0 incassato dalla squadra di Lucarelli. I punti di distacco tra la prima e la seconda adesso sono saliti a quota 7.
“MALEDETTE” VESPE – Il Lecce, poi, si arrende alla Juve Stabia decide un gol di Mastalli al 71′; era il 25 febbraio e iniziano le critiche e i malumori. La squadra non si abbate e vince 0-2 in casa dell’Akragas con gol di Saraniti e Dubickas. Subito dopo arriva l’arcigno Matera di Columella al Via del Mare gara, in cui non si va oltre lo 0-0 e in cui si vedono pochi spunti in campo. Nella difficile trasferta sul campo del Cosenza, al “San Vito”, in una partita piovosa con un campo quasi impraticabile il Lecce vince 1-0 con un gol di Saraniti. Con questo successo si porta a quota 63 punti, vale a dire +7 dalla seconda in classifica, il Catania. Una vittoria importante, pesante, per il morale dei giallorossi e dopo la quale sembrava che il campionato fosse in discesa. Poi arriva l’Andria al Via del Mare e finisce 2-2: dopo il doppio vantaggio siglato da Mancosu e Di Piazza rispondono Tiritiello e Taurino. I salentini buttano alle ortiche l’occasione di allungare il vantaggio sulle seconde. Settimana pesante e nella gara di Caserta arriva la terza sconfitta stagionale per il team salentino: decide la rete dell’ex giallorosso Gianluca Turchetta. Lecce che, comunque, mantiene la vetta, anche se le inseguitrici si avvicinano. Arriva il momento di dare delle risposte e di ospitare il rampante Siracusa, alla 14 esima di ritorno, ma è solo 1-1 con i relativi malumori e il faccia a faccia con i tifosi nel post match. Marino apre, un autogol di Lepore rimette tutto sui binari pari. Vigilia di Pasqua amara per i giallorossi che dimezzano a due soli punti il distacco su Trapani e Catania.
TANTA DELUSIONE, MA … – Lecce in ritiro al Mancini Park Hotel. Fare gruppo, restare uniti e ripartire. E tutti, in rigoroso silenzio stampa fino a fine stagione, escluse interviste concordate con il tecnico e con il presidente. Al “Granillo” con la Reggina finisce 1-0 con gol di Mancosu. Alla 16esima giornata c’è il Fondi in casa, prima del turno di riposo, finisce 2-0: con i gol di Lepore e di Di Piazza. Distacco invariato dal Catania e allungo sul Trapani fermato in casa. Nel turno successivo i salentini osservano lo stop e c’è il big match tra Catania e Trapani: termina 2-1 per quest’ultimi. Con questo risultato al Lecce basta battere in casa la Paganese per festeggiare la serie B con una giornata di anticipo. Missione compiuta: sotto la guida di Liverani sono stati conquistati 67 punti in 31 incontri frutto di 19 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte, inanellando anche una serie utile di ben 22 risultati. 74 punti totali per i salentini, 4 con Rizzo e 3 con la gestione Maragliulo. Dati importanti anche sul fronte gol fatti e subiti, quest’ultimi sono 26 ovvero la miglior difesa del girone C. Sono 51, invece, le reti segnate di cui ben 9 dal bomber Andrea Saraniti, arrivato a gennaio nel Salento dal Francavilla con cui ne aveva messi dentro già 4, 10 dall’ex Foggia Matteo Di Piazza autore di due assist, amatissimo dalla piazza, 8 da Sasà Caturano, tre “passaggi”-gol per lui, reduce da una stagione di alti e bassi, e sette dal guerriero sardo Marco Mancosu. Mediano con il vizietto del gol, reti tutte molto belle ed alcune anche dalla distanza: il sardo ha mandato in gol i compagni per 5 volte. Solo cinque centri e sei assist vincenti per Torro-Hulk, il generoso Giuseppe Torromino che ha premesso, a causa del suo brutto e lungo infortunio, il rinserimento il rosa del volenteroso Mario Pacilli.
IL SOGNO – Il resto è storia recente: sono emozioni vere, profonde ed ancora più sentite perché sofferte e combattute per raggiungerle. Lecce, sei in serie B e questa volta non è un sogno. Sono lacrime di gioia e una città colorata ed in festa tutta per te. Innamorata, alla follia, di te. Lecce, credici: sei in B.