LECCE (di M. Cassone) – È un pareggio indigesto quello che il Lecce si è autoprodotto contro la Fidelis Andria gettando via due punti importantissimi. Non è facile dover accettare l’idea che l’ennesimo match point è stato sprecato per superficialità e ingenuità, è dura ma questo è il calcio, come sempre imprevedibile e per questo affascinante.
Si fa presto a passare da eroi, per aver scavato nella risaia di Cosenza per trovare i 3 punti, a semplici calciatori di serie C. È il calcio: questo è lo sport più bello del mondo, forse anche per questo. Ci vuole equilibrio però, ci vuole sempre equilibrio.
È innegabile che ci sia stato un calo di tensione nella gara contro la Fidelis Andria, così come sono evidenti gli errori commessi. Bisogna fermarsi e analizzarli, siamo certi che Liverani correrà ai ripari e ad oggi correre ai ripari significa anche trovare una formazione base per le prossime 6 gare senza stravolgere tutto ogni domenica e siamo certi che giunti a questo punto, il mister romano, vero artefice di questa cavalcata che ha portato il Lecce a tenere la vetta per quasi tutto il campionato, mordendola ancora forte a 7 gare dal termine, saprà farlo.
Il turnover che ha effettuato contro la squadra di Papagni è giusto perché la squadra è chiamata, domenica, alla terza gara in una settimana. Ora però bisogna ritrovare un’identità più precisa e mantenerla fino alla fine per difendere un vantaggio che basta e avanza per vincere il campionato.
Detto ciò, ribadiamo un concetto che abbiamo sempre espresso: nel girone C ci sono tre squadre che si equivalgono come valori e sono Lecce, Catania e Trapani, e dopo 31 giornate dobbiamo anche dire che si ritrovano pure negli errori; nessuna delle tre infatti ha le carte in regola per ammazzare questo campionato, tutte e tre scivolano in distrazioni fatali nei momenti clou. Quella che sta mancando di sferrare il colpo decisivo è il Lecce che però può sempre contare su un vantaggio di 7 punti a 7 gare dal termine, e forte di questo vantaggio deve addentare tutte le difficoltà e portare in porto il risultato che tutti si aspettano, perché è ovvio che fallire l’obiettivo quest’anno sarebbe di una gravità enorme per i tifosi e per la società che sta spendendo cifre importantissime per vincere, non di certo per partecipare.
Questo è il momento di lottare, tutti uniti, senza pessimismo cosmico ma con ottimismo perché ottimismo porta ottimismo, inutile continuare a parlare di quello che poteva essere e non è stato, ricordandoci sempre che questa squadra è la capolista. Tra poche ore si scende in campo per una nuova battaglia, la prima di altre sei.
Il Lecce è chiamato ora a una prova di maturità, guai a rilassarsi: concentrazione, voglia, coraggio e forza, perché l’obiettivo è a un passo.