LECCE – Il terzino sinistro originario di Pescara, Luca Di Matteo, che nella stagione in corso è sceso in campo, con la maglia del Lecce, 3 volte in Tim Cup, una nella Coppa Italia di C, e 24 in campionato, ed ha collezionato 4 assist vincenti in campionato, l’ultimo proprio nella gara giocata contro l’Akragas a Siracusa, ha analizzato il momento della sua squadra a pochi giorni dall’incontro col Matera, valido per la 29^ giornata del Girone C.
CONDIZIONE FISICA – “Noi cerchiamo di mettere a disposizione della squadra e soprattutto degli attaccanti le nostre caratteristiche, specialmente in questo momento abbiamo bisogno di tutti e cerchiamo di dare il massimo per portare a casa più punti possibili. Dopo l’infortunio a Siracusa ho fatto un po’ fatica a riprendere la condizione, adesso sto bene, sicuramente posso dare di più, però in questo momento quello che conta è il risultato e il gruppo”.
OBIETTIVO – “La continuità dei risultati è l’elemento basilare, dobbiamo far tesoro degli errori, dobbiamo limitarli e portare a casa più punti possibile e alla fine tireremo le somme e vedremo dove saremo arrivati”.
MATERA – “Partita ostica, molto difficile, perché dobbiamo affrontare una squadra molto forte soprattutto nel reparto offensivo dove hanno dei calciatori molto bravi nell’uno contro uno; dobbiamo essere concentrati e fare la nostra partita. Sono fiducioso, se facciamo una partita col piglio giusto, con cattiveria, determinazione e attenzione possiamo fare risultato. Strambelli? Il suo comportamento in passato non è stato corretto nei confronti della piazza; lui verrà qui per metterci in difficoltà ma noi dobbiamo fare la nostra partita e limitarlo, sicuramente è bravo ma a noi non interessa”.
CONCORRENZA – “La vivo serenamente ed è un motivo in più per migliorarmi, ben venga la concorrenza, e chi gioca è non importante ma conta solo il gruppo, conta solo il risultato” .
MISTER – “Il mister ci chiede attenzione, concentrazione e di non concedere nulla; cura tutto nei minimi dettagli e lavora molto sulla tecnica e si arrabbia quando facciamo errori banali e ci chiede di migliorare nella tecnica e nell’attenzione, perché non bisogna concedere nulla all’avversario”.