OrgogliosaMENTE Lecce

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LECCE (di M.Cassone) – Il Lecce di Liverani è in calo, le prestazioni della squadra giallorossa non sono brillanti, questo è sotto gli occhi di tutti, inutile nascondere la polvere sotto il tappeto per vedere la casa più pulita, non servirebbe a nulla farlo. E non vogliamo farlo. È un calo fisico? Pensiamo di no, perché comunque la squadra corre per tutti i 95 minuti, o 100, di ogni gara e lo dimostra anche il raddoppio di Dubickas nell’ultimo giro di orologio della gara vinta contro l’Akragas per 0-2. Evidente però che la squadra di Liverani continua a commettere degli errori tecnici, frutto anche di un’impostazione tattica, in alcune fasi delle gare, errata, ma vero è che ad ogni minimo errore è punita oltremodo. Non essere belli non significa non essere concreti, e questa squadra è concreta, lo dicono i numeri, lo dicono i risultati, lo dice il campo. In 27 gare giocate i punti conquistati sono 59 frutto di 17 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, con 44 gol segnati (secondo attacco del campionato con due gol in meno rispetto al Trapani) e 22 gol subiti (seconda difesa al pari del Trapani, con 2 gol in più rispetto al Rende), una media punti di 2,18.

Liverani e Coppola
Liverani e Coppola

Ciò detto, con la stessa onestà, dobbiamo ben  capire che si tratta di un calo normalissimo in un campionato difficilissimo, in un girone in cui sono tre le squadre di pari livello: Lecce, Catania, Trapani.

A nove gare dal termine i salentini hanno 9 punti in più rispetto alla terza e 7 rispetto alla seconda. Questi sono i numeri che nessuno, forse, avrebbe potuto immaginare di leggere in questo periodo dopo l’ennesimo avvio turbolento di stagione.

Entrando nello specifico della situazione notiamo che questo Lecce, anche se non è bello e non sciorina calcio champagne, è una squadra solida che continua il suo percorso verso l’obiettivo finale.

Lo ripetiamo dall’inizio della stagione: questa squadra non è la più forte del girone ma è sulla buona strada e ne siamo ancora più convinti anche dopo le ultime prestazioni poco brillanti. Il perché è presto detto. Catania e Trapani hanno avuto il loro calo, forse oggi sembrano più in palla, ma il loro periodo no ha aperto il solco dei punti di svantaggio che hanno nei confronti del Lecce, mentre la squadra di Liverani nonostante la poca brillantezza continua a farsi inseguire. Inseguire logora, essere inseguiti è meglio.

Saraniti
Saraniti

Il mister romano, anche contro l’Akragas, ha dimostrato che i nuovi acquisti di gennaio possono incidere positivamente sul finale di campionato: oltre al gol di Saraniti che si conferma bomber di razza, abbiamo potuto ben vedere la buona prova di Tabanelli, Selasi e Legittimo, gettati nella mischia e subito pronti a dare il proprio contributo.

I tifosi si chiedono, a gran voce, sui social, se esiste un caso Di Piazza… ma è vero? Assolutamente no. Di Piazza ha giocato titolare contro la Juve Stabia mentre ieri non ha giocato, hanno giocato Saraniti e Dubickas che hanno fatto gol e Caturano che, nonostante il digiuno continuato di segnature, si impegna come un leone. Forse nella prossima gara toccherà a Di Piazza che, così come hanno fatto Saraniti e Dubickas, dovrà farsi trovare pronto… è la storia di questo campionato, è la visione di Liverani che vede tutti nello stesso modo, che non accetta di avere primedonne o calciatori inamovibili ma fa delle scelte e fino ad oggi, classifica alla mano, ha ragione lui. Non esiste nessun caso, c’è un gruppo unito che ha capito che l’unico a comandare è il mister. Il Lecce è una squadra che dopo essere caduta si è rialzata e si è rimessa in cammino. Questo è un grande Lecce.

Di Piazza
Di Piazza

Quello che ci aspettiamo di vedere nelle prossime giornate è una squadra più attenta, capace di commettere meno errori, una squadra che sappia essere più veloce nel dettare l’ultimo passaggio, ci aspettiamo di continuare a vedere un Lecce non bellissimo ma che balla sulle “punte” perché può permetterselo, perché deve continuare, nell’essenzialità di un periodo non brillante, a fare punti; passo dopo passo.

I tifosi devono essere fieri di questo percorso, di questa squadra, di questa società, di questa stagione.

Il 6 maggio terminerà il campionato e ci sarà un’estate intera, da trascorrere sotto gli ombrelloni, per fare gli allenatori e i direttori sportivi e per sognare ancora.

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