LECCE (di M.Cassone) – È diventato portiere per caso; ha iniziato a cinque anni e mezzo, nel settore giovanile del Surbo, facendo l’attaccante. Poi in un torneo l’estremo difensore s’infortunò e qualcuno doveva immolarsi e andare in porta; con personalità, già all’epoca spiccata, andò lui e si mise in mostra facendo bene. Da quel giorno il suo percorso è proseguito tra i pali, ed ha ricalcato le orme del papà anche lui portiere.
Gianmarco Chironi è nato a Nardò il 7 settembre 1997, ma vive a Surbo, a pochi passi da Lecce; ha vent’anni e in modo scrupoloso e consapevole attende il suo turno, il suo momento, e lo fa lavorando a capo chino, in modo serio.
Quando aveva nove anni, fu notato da Dragone, selezionatore del Lecce, che decise di portarlo alla corte giallorossa, all’epoca il direttore del settore giovanile era Dimitri.
Inizia così il suo cammino nella città barocca. Dai pulcini passa negli esordienti con mister Mello, poi nei giovanissimi con i mister Morello e poi Mazzotta, fino alla Berretti prima con Toma e poi con Chianese e successivamente con Pasculli, perdendo la finale nazionale del torneo Berretti, fino ad arrivare in prima squadra. Vanta inoltre l’esperienza con le rappresentative nazionali di categoria.
Di lui gli addetti ai lavori hanno sempre parlato bene e nonostante l’altezza lo penalizzi un po’, il giudizio è sempre ottimo: è il prototipo del portiere moderno, molto bravo tra i pali e allo stesso modo con i piedi. È cresciuto con i consigli di preparatori importanti: da Maurizio Rizzo a Roberto Vergallo, così come con Raffaele Di Fusco e Andrea Panico, tutti sono convinti che il ragazzo arriverà lontano.
Prima di approdare definitivamente in prima squadra si fa le ossa nel Nardò, in prestito, poi torna a Lecce. La società di Via Col. Costadura lo ritiene un elemento importante e il 30 giugno 2017 gli propone il prolungamento del contratto fino al 2020. Sarà lui il portiere del futuro giallorosso?
Ha sempre sognato di parare un calcio di rigore sotto la Curva Nord a Lecce e magicamente alla sua prima presenza ufficiale al Via del Mare, martedì 21 novembre, contro il Bisceglie in Coppa Italia, ci riesce. Al 26° Azzi entra in area, contatto con Valeri, e per il sig. Miele di Nola non ci sono dubbi è calcio di rigore. Lo batte Gabrielloni senza accorgersi di essere stato ipnotizzato da Chironi che si distende e lo para, con grande mestiere, sotto la sua Curva, sotto la Curva della sua squadra del cuore.
Nel corso della partita si mette in mostra per l’ottimo palleggio e per l’attenzione sempre viva e di lui, Liverani, in conferenza dirà un gran bene.
Il primo step è stato raggiunto, esordio tra i professionisti al Via del Mare e rigore parato… ora c’è tanto da lavorare, da sperare, da sognare.
Una cosa è certa: Gianmarco è nato per fare il portiere. Numeri 1 si nasce… campioni si diventa.