LECCE (di M.Cassone) – Ha carattere, è grintoso, è giovane, e vuole emergere: Fabio Liverani, il nuovo allenatore del Lecce, l’uomo a cui la società di Via Colonello Costadura affida le proprie speranze, è nato a Roma il 29 aprile del 1976 da padre italiano e madre somala, è sposato ed è padre di due figli, un maschio e una femmina. All’età di 15 anni perde il padre e con molti sacrifici riesce a coronare il sogno di diventare calciatore. Comincia dal basso e la sua carriera è una continua salita, una continua sorpresa; dall’oratorio Pio XI, quartiere Tuscolano, passa alla Lodigiani, poi al Palermo e successivamente al Napoli e al Cagliari prima di iniziare l’avventura tra i professionisti con la Nocerina, poi con la Viterbese prima di approdare al Perugia di Cosmi che lo valorizza in Serie A; e da qui la chiamata in nazionale il 25 aprile 2001, Italia-Sudafrica 1-0. Successivamente arriva alla Lazio per 25 miliardi ed è considerato uno dei migliori talenti di centrocampo della serie A; veste inoltre le maglie di Fiorentina e Palermo e chiude a Lugano dove dopo pochi mesi dalla firma del contratto decide di lasciare, e appendere le scarpette al chiodo, perché ha in mente un nuovo percorso: vuole diventare allenatore.
Inizia dalle giovanili del Genoa allenando gli Allievi Regionali e gli Allievi Nazionali, poi Preziosi nella stagione 2013-14 lo chiama alla guida della prima squadra ma non avendo ancora fatto il Supercorso di Coverciano è affiancato da Roberto Murgita che una volta acquisito il titolo rimarrà come suo secondo. Vince il derby con la Sampdoria per 3-0 ed entra di diritto nel cuore dei tifosi del Grifone, poi però colleziona quattro sconfitte e un pareggio in campionato ed è esonerato dall’incarico. Una brutta botta per l’emergente Fabio che subito dopo accetta di allenare in Inghilterra, il Leyton Orient squadra di terza serie ma fallisce l’obiettivo salvezza e lascia la squadra.
Sembra non avere pace la sua nuova carriera, non si vede luce, tutto va male ma poi arriva la Ternana: il 6 marzo 2017 subentra a Gautieri esonerato per provare quella che sembrava una missione impossibile: la salvezza. E ci riesce con una media punti impressionante: 2 a partita. Colleziona 26 punti in 13 gare e all’ultima giornata raggiunge il traguardo. Prima di lui in 29 gare “le fere” avevano fatto 23 punti. La sua riconferma sembrava cosa fatta ma poi la Ternana cambia proprietà e Stefano Bandecchi lo saluta e chiama Pochesci.
Rimane senza squadra da giugno a settembre, fino alla chiamata del Lecce che lo preferisce ad altri profili e firma un biennale pronto a programmare il futuro; potrebbe giocare col 4-3-1-2 uno dei moduli che preferisce.
Liverani ricomincia dal Salento… e come sempre sarà il rettangolo verde a decretare vincitori e vinti, scelte giuste e scelte sbagliate. Ora tocca a lui mettersi al comando di una truppa che sulla carta ha tutte le qualità per emergere e ambire alla vittoria finale.
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