CATANIA (di Carmen Tommasi) – Il big match tra Catania e Lecce dello stadio “Angelo Massimino” termina con un pesante 3-0 a sfavore dei giallorossi. Sbloccano la gara i padroni di casa: al 21’ del primo tempo su un bellissimo assist di Marchese, Perucchini si supera sulla deviazione di Caccetta ma, dopo che un primo tentativo di respinta in rete di Russotto era stato vanificato, nulla può sul tap-in vincente di Biagianti: 1-0. La risposta dei ragazzi di Roberto Rizzo appesantiti dall’arrembaggio etneo, arriva solo al 24’ ma è bravo Pisseri a dire di no. Sul finire dei primi 45’ di gioco il tecnico Cristiano Lucarelli viene espulso per proteste. Nella ripresa i salentini le provano tutte per conquistare il pareggio e Lepore e compagni mettono in seria difficoltà la difesa siciliana, ma non sono bravi a concretizzare. Nel miglior momento dei salentini, Giuseppe Marchese sigla il 2-0 (al 77’) con Perucchini fuori dai pali. Il 3-0 arriva due minuti dopo con Russotto che chiude i conti. Sabato prossimo alle ore 18:30 arriverà la “matricola” Rende al “Via del Mare”.
LE PAGELLE:
FILIPPO PERUCCHINI: VA K.O. Gara super impegnativa per l’estremo difensore bergamasco già dai primi minuti di gioco in cui è bravo a difendere la sua porta in più occasioni spigolose, ma nulla può (o quasi) sui tre gol del Catania. VOTO 6.
SIMONE CIANCIO: STANCO. L’esterno di proprietà del Lecce sfigura al cospetto di un attacco peperino come quello dei siciliani. Partita senza grossi slanci, Rizzo se ne accorge e lo sostituisce. VOTO 5.
FRANCESCO COSENZA: GIORNATA STRANA. Il “ministro” della difesa fa quel che può, ma poi deve arrendersi anche lui ed è raro vederlo così. Avrà modo di rifarsi. VOTO 5.5.
MIRKO DRUDI: GUARDA OLTRE. Interviene subito in scivolata su Russotto e poi ne salva tante altre. Inizio di gara “elegante”per il centrale alla seconda gara consecutiva da titolare, anche se si perde pure lui quando gli avversari lo prendono in velocità. VOTO 5.5.
LUCA DI MATTEO: STONATO. Regge bene, o quasi, per tutta la prima frazione e senza troppi affanni chiude gli avversari. Nella ripresa cala come tutta la squadra e non riesce più a riprendersi. VOTO 5.
MARCO ARMELLINO: IN SORDINA. Polmoni e corsa: fa tanta legna, ma poi molla la presa e perde la bussola. VOTO 5.5.
ANDREA ARRIGONI: IL FARO. Solito discorso: se lui è in giornata tutta la squadra trova giovamento e la sua qualità serve alla manovra giallorossa. Il gioco del Lecce passa sempre dai suoi piedi, ma al 50’ lascia spazio a Pacilli in una gara non fortunata per i suoi. VOTO 5.5.
MARCO MANCOSU: A ZONZO. Combatte come sempre, ma poi viene risucchiato dalla morsa composta dal robusto centrocampo avversario: a volte si “difende” con intelligenza, altre meno. VOTO 5.5.
FRANCO LEPORE: IN AVANTI. Viene schierato come esterno nel tridente d’attacco e prova a fare il suo. Gioca in più ruoli e combatte per il bene della maglia, ma in più circostanze lo fa con qualche leggerezza di troppo che non fa bene alla squadra. VOTO 5.5.
SALVATORE CATURANO: IMPALPABILE. Molto mobile, come nella gara precedente, ma anche troppo fumoso e impreciso per impensierire la difesa del Catania. Ci prova ma non riesce a dare sostanza all’attacco: si mangia, infine, un gol già gatto su assist di Pacilli. VOTO 4.5.
GIUSEPPE TORROMINO: FRAGILE. Non è una gara facile per lui che viene osservato in maniera speciale dagli avversari: non riesce a lavorare per la squadra come nelle precedenti gare. Bella la sua bomba nella ripresa che ha poca fortuna, ma nulla altro. VOTO 5.
MARIO PACILLI (dal 50’ st): BENTORNATO. Il suo inizio di stagione è stato condizionato dal delicato infortunio alla caviglia sinistra: nella prima presenza in campionato mette la solita qualità nelle giocate e cerca anche la gloria personale (insieme a quella dei compagni), ma la gara era comunque già compromessa. VOTO 5.5.
RADOSLAV TSONEV (dal 67’ st): INCOLPEVOLE. Cerca di creare scompiglio tra gli avversari, ma non ci riesce. VOTO 5.
Allenatore ROBERTO RIZZO: TUTTO DA RIFARE? Un doppio passo indietro rispetto all’ultima gara casalinga di sabato scorso con il Trapani: del suo gioco si vede davvero poco e niente, anche se su un campo ostico come il “Massimino” contava solo la vittoria che, comunque, non è arrivata. Non male la reazione avuta dai suoi dopo il doppio svantaggio, ma ci sono ancora molti meccanismi da migliorare e da definire (già da subito, perchè altrimenti potrebbe essere troppo tardi). VOTO 5.