LECCE (di M.Cassone) – È presto per dare un voto al calciomercato del Lecce, è presto perché fino all’ultimo giorno in cui si potrà operare potrebbero cambiare tante cose (o forse non cambierà nulla) che ora non possiamo ipotizzare, tranne una: l’arrivo di un centrocampista.
Possiamo però analizzare un dato di fatto. L’U.S. Lecce investe cifre importanti, riconferma e prolunga i contratti dei calciatori che ritiene utili per il proprio progetto, loro accettano in modo entusiastico, e trova sistemazione altrove per chi ha voglia di altre esperienze, l’operazione Doumbia (dopo aver prolungato il contratto senza perderlo inutilmente) è emblematica. Così come sono indicativi i prolungamenti contrattuali già ufficiali di Lepore (prima che finisse il campionato), e poi di Chironi, Mancosu e altri di cui si parla tipo Cosenza, Pacilli e Caturano.
Questo è sentore di una programmazione che va oltre al risultato sportivo, perché stiamo parlando, in alcuni casi, di calciatori che guadagnano cifre ben più alte delle medie della categoria e anche della serie B in alcuni casi, senza dimenticare che per riavere Perucchini è stato fatto l’ennesimo sacrificio economico in termini di stipendio.
Concentriamoci poi sulla costruzione di questa squadra 2017-18. La scorsa stagione abbiamo spesso fatto notare delle lacune sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista tecnico. Abbiamo evidenziato che l’idea di fossilizzarsi su un solo sistema di gioco aveva fatto diventare la squadra asfittica e prevedibile. Così come abbiamo sempre scritto che mancava un terzino sinistro importante, un attaccante di supporto a Caturano riscattato con 200 mila euro (un bagno di sangue per questa categoria), mentre per il ruolo di portiere solo con l’arrivo di Perucchini a gennaio si era posto il tassello giusto al posto giusto, e mancava un difensore centrale con caratteristiche diverse da quelle di Cosenza. E quante volte abbiamo pensato e scritto che mancava un elemento veloce, magari brevilineo capace di saltare l’uomo, poiché il devastante Doumbia peccava proprio in questo in tante occasioni? Così come abbiamo fatto notare l’assenza di un regista in grado di far girare la squadra perché Arrigoni non ha “girato” almeno fino alle ultime gare (con l’arrivo di mister Rizzo) come doveva.
Sono arrivati (oltre alla citata operazione Perucchini per blindare la porta) Vicino un giovane portiere per completare il reparto insieme al dodicesimo Chironi; Di Piazza, un attaccante con la A maiuscola per la serie C; Di Matteo, Valeri e Turchetta per completare sia il reparto arretrato che quello avanzato della fascia sinistra; Marino e Riccardi, due centrali di difesa, uno d’esperienza con tanta voglia di riscatto dopo l’infortunio dello scorso anno, e uno giovane dalle belle speranze; al centro del campo è arrivata una scommessa, così come appariva l’anno scorso Tsonev, e parliamo di Megealitis.
Questi sono i fatti, oltre alle operazioni in uscita di Benassi, Bleve, Herrera, Vinetot, Doumbia e la prossima certa di Agostinone.
Un mercato oculato, e dispendioso dal punto di vista economico, secondo quella che è la realtà dei fatti, svolto con il bilancino “over e under” imposto dalle nuove regole.
Non sappiamo se questi calciatori renderanno per quelle che sono le aspettative di chi ha scelto di portarli a Lecce, ce lo dirà solo il rettangolo di gioco.
La cosa più positiva che potrebbe risultare determinante per l’avvio di campionato è di aver svolto il ritiro con il 95% della rosa che sarà quella finale.
L’unico neo per ora, ed è un neo abbastanza visibile e difficilmente contestabile, è il mancato arrivo del centrocampista centrale over che potrebbe spostare in avanti gli equilibri di una squadra che sembra già pronta per il campionato. Se Meluso dovesse riuscire a completare la rosa, magari con un altro sacrificio economico da parte della società, con un elemento importante in mezzo al campo, potremmo tranquillamente dire che ha svolto un mercato egregio… ma questo lo scopriremo più avanti.
Intanto cresce la curiosità di vedere la squadra in campo (in una gara ufficiale) e capire se effettivamente è più versatile nel sistema di gioco.
Lo slogan della società è “L’attesa è finita”… i tifosi si augurano che sia veramente finita l’attesa, perché la voglia di fuggire via da questa serie C, che va veramente stretta a tutti, è inenarrabile.
Il giocattolo passa nelle mani di Rizzo (e del suo amico speciale Maragliulo) che dovrà dimostrare sul campo di essere la persona giusta al posto giusto.
Il Lecce non potrà più nascondersi, dovrà giocare per il primo posto, per la promozione diretta.
Anche perché fino ad oggi, in termini di parco calciatori e di mercato, non ha nulla da invidiare alle dirette concorrenti (Catania, Trapani e Matera) che stanno operando in modo compassato e lento.