LE PAGELLE, Alessandria-Lecce: promossi e bocciati tra i giallorossi

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ALESSANDRIA (di Carmen Tommasi) – Il Lecce si dispera e in semifinale ci va l’Alessandria. “Questo per noi è un giorno tristissimo”: questo il pensiero di Roberto Rizzo a fine gara. Match in cui un buon Lecce, seppure poco concreto in fase realizzativa, si è arreso solo ai calci di rigore (finisce 5-4). Dopo un pimpante primo tempo sfoderato dalla formazione giallorossa, con i padroni di casa un po’ impauriti e bloccati, si va a riposo sullo 0-0. Nella ripresa le due squadre si affrontano a viso aperto, ma nessuna riesce ad avere la meglio sotto porta. Il risultato rimane inchiodato sullo 0-0, nonostante le varie occasioni da gol, e si va ai supplementari dopo i 4’ di recupero. Si fa sentire la stanchezza nelle due formazioni che perdono in lucidità e la manovra ne risente. Pari e patta anche dopo i due tempi supplementari: si va ai rigori. Ora l’Alessandria incontrerà in semifinale la Reggiana (che ha superato il Livorno ai supplementari) e per i salentini continuerà l’inferno della Lega Pro.

Le pagelle:

FILIPPO PERUCCHINI: GUANTONI  TRISTI. Non deve compiere il super paratone, ma resta concentrato in tutte le occasioni in cui serve il suo intervento. Para un rigore a Sestu e i tifosi sperano (invano). La sua disperazione, a fine gara, dimostra tutto il suo attaccamento alla maglia giallorossa. VOTO 6.5.

FERDINANDO VITOFRANCESCO: BLOCCATO. Parte a sorpresa titolare, dopo un lungo periodo di inattività, e non sembra lucidissimo ma fa la sua partita.  Fatica a salire in avanti e  lascia il campo al 47’ st (causa crampi).  VOTO 6.

FRANCESCO COSENZA: DI MESTIERE.  Non ne fa passare una, o quasi, e non molla di un centimetro. Il solito leone. VOTO 7.

ANTONIO GIOSA: L’ESPERIENZA AL COMANDO. Bravo a chiudere ogni varco alle “bocche di fuoco” dell’Alessandria.  Va vicinissimo al gol di testa ad inizio ripresa. VOTO 6.5.

Ciancio
Simone Ciancio, difensore

SIMONE CIANCIO: IN PARTITA. Una partita sprint per il terzino di Cologna Veneta in tutte e due le fasi, un giocatore che non si risparmia mai. Potrebbe anche andare in gol ben due volte, ma poi sbaglia un rigore importante. VOTO 6.5.

COSTA FERREIRA:  OK. Prova sempre a sorprendere Vannucchi anche da lontano e poi da distanza ravvicinata si ripete ad inizio ripresa. Discreta spinta, per una partita più che sufficiente. Peccato per il penalty fallito. VOTO 6.5.

ANDREA ARRIGONI: PLAY TUTTOFARE. Si piazza davanti alla difesa, smista, recupera e fa ripartire l’azione. Un lavoro oscuro, ma prezioso per i suoi.  VOTO 6.5.

FRANCO LEPORE: DOCILE. Fa fatica ad entrare in partita e a “scattare” come meglio sa fare. Vannucchi gli dice no su una botta al volo e per il resto quella del “Moccagatta” è una gara in cui ci mette tutto quello che ha. VOTO 6.5.

MARIO PACILLI: LACRIME E CUORE. Fa soffrire, e non poco, Manfrin nell’uno contro uno ed è una vera spina nel fianco per i grigi. Impreciso, però, in fase di conclusione ma ha quell’intelligenza tattica che fa brillare gli occhi a chi ama questo sport. Esce al 23’ della ripresa: le sue lacrime, a fine gara, fanno emozionare un po’ tutti. VOTO 6.5.

Caturano (2)
Salvatore Caturano, attaccante

SALVATORE CATURANO: FRETTOLOSO. Fa il suo: si propone bene in un paio di circostanze, lotta, ma sotto porta è sempre poco lucido.  Stanco. VOTO 5.5.

GIUSEPPE TORROMINO: CARICO.  Si fa vedere, è motivato e cerca il gol ma non è giornata per lui. Resta a secco, ma quando si accentra fa venire i brividi agli avversari. VOTO 6.

MARCO MANCOSU (dal 22’ st) : TITUBANTE. Entra con volontà ma non riesce più a pungere, non un bel finale di stagione per lui. Colpisce una traversa e segna il penalty. VOTO 5.5.

ABDOU DOUMBIA (dal 37’ st): ATTRAENTE. Entra e spara su Vannucchi che, con i piedi, gli nega subito il gol. Questo e poco altro. VOTO 5.5.

RODOSLAV TSONEV (dal 47’ st): POCO FRESCO. Fa ciò che può, ma non sempre con lucidità. Segna il rigore che serve, però, a poco. VOTO 5.5.

Allenatore ROBERTO RIZZO: SOGNO INFRANTO. Il suo Lecce scende in campo con il giusto atteggiamento e fa benissimo nel primo tempo, non demerita nemmeno nella ripresa e non sfigura nei due tempi supplementari. Si arrende solo ai rigori. Cosa altro dire?! La troppo poca concretezza sotto porta ha, forse, condizionato le sue sei gare alla guida della formazione giallorossa (di cui è il primo tifoso).  Grazie, mister. VOTO 6.5.

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