LECCE (di M.Cassone) – Il Lecce chiude la regular season con un pareggio in casa contro la Fidelis Andria, costringendo l’avversario a dire addio al sogno playoff, facendo deragliare quel famoso e irriverente trenino subito in passato.
Due pareggi per Roberto Rizzo che sta lavorando per rendere la squadra più reattiva, più concreta, più propositiva, più corta, sta lavorando per buttare giù le infrastrutture mentali di una squadra costruita sui dettami di un allenatore che non c’è più.
Chi ha seguito tutti gli allenamenti di Rizzo, dal suo arrivo fino a sabato pomeriggio, alla vigilia della gara, si è accorto che in campo, durante la partita, i calciatori provano a fare quello che il mister ha chiesto durante la settimana.
Ovviamente è impensabile che in pochi allenamenti la squadra metabolizzi tutto il “nuovo” e cancelli il “vecchio”, ma è sulla buona strada per farlo.
Il mister di San Cesario seppur in modo gentile ed educato, e mantenendo lo stesso modulo, ha completamente snaturato la filosofia di affrontare le gare e l’atteggiamento in campo. Il Lecce non è più la squadra che cerca la via del palleggio e del possesso palla, ma cerca di verticalizzare, cerca la profondità e con pochi passaggi prova ad arrivare in porta, così come nella fase difensiva la squadra è apparsa molto più attenta e più stretta come “maglie”.
C’è molto da lavorare e il tempo stringe, la differenza dovrà farla l’intelligenza dei calciatori unita alla rabbia e alla voglia di fuggire via da questa categoria.
Contro la Fidelis Andria abbiamo visto una squadra più nervosa che tradotto significa “agonismo”, forse è quella cattiveria che non si è avuta durante la stagione negli appuntamenti importanti, diciamo forse, perché è troppo presto per giudicare, ora bisogna solo osservare e cercare di capire.
Il Lecce esordirà fuori casa il 21 maggio, farà visita al Gubbio oppure alla Sambenedettese. Ci sono due settimane di lavoro per crescere.
Per crescere ed evitare brutte sorprese nelle gare dei playoff, urge da parte dello staff tecnico affinare i movimenti giusti per evitare di subire puntualmente gol sui calci da fermo: è una piaga per il Lecce 2016-17.
Firenze è ancora lontana, molto lontana… ma il Lecce è in cammino ed ha la tutta la benzina per poterci arrivare, la via per raggiungerla si chiama “lavoro, lavoro e lavoro”.