LECCE: numeri, fatti e contestazione

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Torromino rigore
Il gol di Torromino. Foto Pinto

LECCE (di M.Cassone) – Il Lecce di Padalino ha giocato nello stesso modo di sempre, ha ricalcato il credo del suo allenatore come sempre (unico credo il 4-3-3), ha prodotto il gioco di sempre, ma come spesso accade, quando si vince piace, quando si perde no. In otto minuti in preda alla rabbia e all’orgoglio dopo l’umiliazione subita a Foggia la settimana scorsa, e con un pizzico di fortuna, i giallorossi segnano 2 gol, prima con Maimone e poi con Torromino che fa rivedere i suoi virtuosismi al Via del Mare dopo il lungo stop, dovuto prima all’infortunio e poi alla squalifica di due giornate. Di fronte c’erano gli “accademici” di Poschesci, una squadra che viaggia in zona play off. La partita si chiude al gol di Torromino e poi si rivede il Lecce poco cinico sotto porta che rende protagonisti i portieri avversari.

Questo è il Lecce 2016-17, una squadra poco spettacolare, una squadra tutta nuova, una squadra in cammino, verso una precisa identità e verso il suo obiettivo: è una squadra che ha collezionato numeri importanti con una compagine nata per una programmazione biennale. Tutto questo lo dicono i numeri. I numeri sono fatti.

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L’esultanza

I NUMERI – In 31 giornate ha collezionato 64 punti con 19 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte. Ha segnato 53 gol e ne ha subiti 30. Può vantare il secondo attacco del campionato, insieme alla Juve Stabia, dietro al Foggia che ne ha siglati 56, e la terza difesa, hanno fatto meglio il Foggia con 23 gol incassati e Fidelis Andria e Catania con 27.

Dopo la 31^ Giornata la squadra di Padalino ha raggiunto i play off matematicamente perché proprio l’Unicusano Fondi insieme alla Paganese viaggiano al 10° posto a 40 punti che sommandoli ai 21 rimasti diventerebbe 61, mentre i giallorossi hanno 64 punti.

Delle restanti 7 gare ne dovrà giocare 3 fuori casa con Cosenza, Matera e Paganese e 4 in casa con Juve Stabia, Taranto, Messina, Fidelis Andria.

Lontano dal Via del Mare, i giallorossi, su 16 gare giocate ne hanno vinte 9, pareggiate 3, perse 4, hanno segnato 25 gol subendone 18, collezionando 30 punti, ed un primo posto con un punto di vantaggio sul Foggia che lontano dallo Zaccheria ha fatto 29 punti. Nel proprio stadio invece sono stati messi in saccoccia 34 punti in 15 gare, frutto di 10 vittorie, 4 pareggi ed una sconfitta, con 28 gol fatti e 12 subiti, e nella classifica dei soli incontri casalinghi, il Lecce è terzo alle spalle di Foggia e Matera.

Padalino Fondi
Pasquale Padalino

La media punti totale è di 2.06; in casa è di 2.26 e fuori è di 1.87. Una media punti importante che testimonia come in questo campionato, il Foggia (2.19) stia correndo più del normale.

L’anno scorso al termine della 31^ Giornata guidava la classifica il Benevento con 61 punti (-1 penalizzazione), seguiva il Foggia con 59, mentre il Lecce ne aveva 57.

LA CONTESTAZIONE – Dopo l’umiliante sconfitta di Foggia la pentola a pressione è scoppiata. Padalino, ha come abitudine (potrebbe farlo anche nel sottopassaggio, basterebbe un pizzico di furbizia in più) quella di salutare gli avversari ed il direttore di gara al triplice fischio (l’ha fatto anche ieri, come più plateale fu in occasione della vittoria con il Matera, dove abbracciò tutti i suoi ex, ma in quel caso dopo una vittoria passò per gesto normale), la cosa è stata vissuta male, molto male dalla tifoseria, che non ha gradito nemmeno le sue dichiarazioni del post gara e il fatto che non sia rientrato a Lecce con la squadra ma sia rimasto a Foggia per il lunedì libero.

Il tecnico ex Matera ha chiesto scusa in conferenza stampa. Non è bastato. Oltre allo striscione “Padalino vattene” durante la gara contro l’Unicusano sono arrivati dei cori molto duri in modo particolare nel secondo tempo. Sembravano una sentenza.

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Lo striscione

Ciò detto, la riflessione è solo una: siccome Padalino è l’allenatore del Lecce e rimarrà l’allenatore del Lecce, perché l’hanno voluto i suoi calciatori (ieri dopo i gol lo hanno abbracciato), i suoi datori di lavoro ed il suo responsabile tecnico, non sarebbe meglio una tregua fino a fine campionato, play off compresi?

E due sono le domande: “In caso di promozione in B, i rapporti potrebbero distendersi? Non si potrebbe pensare a questa cosa solo alla fine del campionato?”.

Le risposte, al netto di ogni slogan, sono nel cuore di ogni tifoso. Le tenga per sé e si regoli di conseguenza partendo comunque dal presupposto che gli allenatori, così come i calciatori, sono di passaggio, una eventuale promozione e la maglia no.

 

 

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