LECCE (di M.Cassone) – Partiamo da un presupposto basilare: l’U.S. Lecce, e ci riferiamo nello specifico alla dirigenza che sta lavorando con sacrifici enormi ed impegno per garantire un futuro dignitoso al calcio leccese, merita rispetto. E se ha deciso di riconfermare la fiducia al suo tecnico, dopo aver ascoltato tutti i calciatori che si sono schierati dalla parte di Padalino, bisogna tentare di capire anche se non si è d’accordo, mettere il diavolo e le sue tentazioni da parte, e rimanere accanto alla squadra, incitandola a dare il massimo in queste ultime giornate infuocate che potrebbero significare serie B.
Non entriamo nello specifico della conferenza stampa di ieri (Leggi qui), delle scuse del mister o di altri ragionamenti che potrebbero scaturirne, stendiamo un velo pietoso sull’orrenda domenica vissuta a Foggia, comprese tutte le sue sfumature, e voltiamo pagina per il bene della squadra, immergendoci nelle ultime 8 gare. Il campionato volge al termine, il Lecce si gioca qualcosa di molto importante: si gioca il futuro.
La squadra salentina scenderà in campo 5 volte al “Via del Mare” con Fondi, Juve Stabia, Taranto, Messina, Fidelis Andria, e 3 volte fuori casa con Cosenza, Matera, Paganese. Al termine si faranno i conti e si tracceranno tutti i bilanci.
Sui social, che in attesa della gara contro il Fondi sono l’unico metro di misura per capire la delusione dei tifosi, il malcontento contro Padalino è ancora altissimo, inutile girarci intorno: la maggior parte dei supporter giallorossi non lo vorrebbe più alla guida della squadra. Ma serve una tregua; mettere da parte l’orgoglio per raggiungere un obiettivo importante è l’unica cosa sensata da fare in questo periodo. Poi si vedrà…
Vero è però che non ci sono più alibi per nessuno, in primis per i calciatori, che dopo aver fatto quadrato intorno all’allenatore devono dimostrare in campo e non con le parole che vogliono questa promozione.
Al momento, dopo la conferenza di ieri, è tornato il silenzio stampa. Nessuno parlerà e nel silenzio “delle porte chiuse al mondo intero” continueranno a lavorare.
Facciamo in modo, tutti insieme, che non sia solo una calma apparente. Alla fine si faranno i conti. Nessuno però dimentichi che il calcio è prevalentemente dei tifosi.
I tifosi meritano rispetto.