LECCE (di M.Cassone e C. Tommasi) – Un fulmine a ciel sereno? Cosa ha rappresentato la sconfitta pesante subita a Foggia ed il comportamento nel post gara del tecnico Pasquale Padalino? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Mai come questa volta il tifo leccese, tutto, si è ritrovato accomunato dallo stesso pensiero: “Chiedere l’allontanamento immediato del tecnico foggiano”. La frattura, al momento, sembra insanabile. Dopo il confronto avvenuto al “Tiziano” con un gruppo di tifosi, al rientro della squadra a Lecce, e mancava tra tanti anche Padalino, e lo striscione presso la villa comunale, e la scritta vicino al muro della “Cittadella dello Sport” di Martignano con un unico motto, “Padalino vattene”, è arrivata la contestazione durante l’allenamento (dove erano assenti gli ultras) da parte di un nutrito gruppo di tifosi. La società ha deciso di confermare la fiducia al suo allenatore che oggi si è presentato in sala stampa, al “Via del Mare”. È apparso rammaricato ma sereno e convinto di poter raggiungere la promozione in serie B. Al suo fianco c’erano il diesse Mauro Meluso, il Presidente onorario Saverio Sticchi Damiani, Il vicepresidente Corrado Liguori e l’A.D. Alessandro Adamo.
La società di Via Colonnello Costadura ha chiesto compattezza, Padalino ha spiegato che si è trattato di un malinteso, scusandosi per l’accaduto.
PAROLA AL DIESSE – Il primo a parlare è proprio il direttore sportivo giallorosso Mauro Meluso, che non si nasconde ed in maniera chiara commenta la sconfitta contro gli uomini di Giovanni Stroppa: “Siamo qui a commentare una debacle meritata che ha determinato tutta una serie di appendici e di problemi. Una sconfitta che ha portato anche al silenzio stampa, che ci è parso dovuto. Oggi, però, vogliamo dare delle spiegazioni ai nostri tifosi e poi riprenderemo il silenzio stampa”.
MASSIMA FIDUCIA – L’ex Cosenza dice la sua anche sul contestato e criticato tecnico giallorosso: “Di questo sono certo: Padalino sia una persona seria ed un grande lavoratore. Le polemiche sono frutto di un equivoco. Lo conoscevo bene perché abbiamo giocato insieme e lo conosco ancora meglio oggi visto che allena il Lecce. Sono convinto che domenica il suo stato d’animo era quello di una persona ferita dalla sconfitta. Nonostante tutto sono certo: Padalino è l’uomo che può portarci in serie B, senza se e senza ma…”.
IL PENSIERO DEL MISTER – È la volta, poi, di mister Pasquale Padalino che, con la voce quasi rotta dalla delusione, dice la sua: “Se domenica non sono riuscito a spiegarmi lo faccio oggi. Il Lecce a Foggia non ha giocato da Lecce e me ne assumo le responsabilità, ma la voglia di arrivare primi è la stessa di inizio stagione. Quando sono arrivato ho detto che avevo un conto in sospeso con la città di Lecce, dato che da giocatore lasciai i giallorossi con una retrocessione. Amo e continuerò ad amare questa terra, perché ha dimostrato di sapermi accogliere e questo avrà sempre un peso per me. Continuo a credere in quello che possiamo fare, ho ancora l’ambizione di vincere il campionato. A fine gara sono andato a salutare il direttore di gara come faccio sempre e nel voltarmi per salutare il settore dei nostri tifosi, sono stato bloccato da Coletti per un saluto; da uomo di sport ho ricambiato e poi mi sono rivolto verso i tifosi”.
LE SCUSE – L’ex Matera ha spiegato anche il suo dispiacere per quanto accaduto: “Il mio stato d’animo? Dopo la gara ovviamente non era dei migliori. Perché non c’ero sul pullman con la squadra al ritorno da Foggia? Sono cose che si decidono prima. Se avessi saputo quello che stava accadendo a Lecce sarei tornato. Ambiamo ancora al primo posto. Da qui in avanti ci sarà sempre il massimo impegno per regalarci un sogno. Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, chi mi conosce sa quello che provo quando perdo una partita. Ho un ruolo da difendere e da portare avanti. Fino ad oggi, ho dato sempre il massimo, con tutti i pro e i contro. Non accetto se mi si dice che non ho fatto il massimo per la maglia. Da parte mia, c’è sempre affetto per questa terra. Come fanno a non bastare i miei 25 anni di vacanza qui per fare capire a tutti quanto ci tengo? Mentre, poi, basta una partita persa e qualche foto per rovinare tutto. È assurdo. Fino a quando avrò energie crederò nell’obiettivo della mia squadra”.
IL K.O. – Il 3-0 che ha incassato la formazione giallorossa è dovuto, secondo l’allenatore, a più aspetti: “La sconfitta è dovuta a diverse cause, compresa la tensione ma non mi pento delle scelte tecniche, perché a priori ero convinto che potessero funzionare. Spero che la contestazione dopo queste spiegazioni possa rientrare, le mie scelte le faccio sempre per il meglio. Se il risultato non mi dà ragione devo ovviamente farmi delle domande e darmi delle risposte. La sconfitta brucia, specie se ti toglie la possibilità di essere primi, ma c’è ancora tempo per recuperare. Se ho detto che perdere ci poteva stare era nel senso che in tutte le partite ci sono sempre tre risultati, al di là che si giochi contro la prima o l’ultima in classifica. Noi siamo combattivi, di nostro, ma dobbiamo definitivamente lasciare il fioretto e giocare di sciabola, non possiamo essere solo belli, ma serve essere efficaci e pragmatici. Se vinciamo e siamo belli meglio, se non siamo belli e vinciamo chi se ne importa, l’ho sempre detto. Da qui alla fine della stagione sono certo che questi episodi non accadranno mai più. A Foggia abbiamo perso soprattutto sotto l’aspetto mentale e questo non accadrà più”.
STICCHI DAMIANI – Prende la parola il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani che è fortemente rammaricato e dispiaciuto per quanto successo in questi ultimi giorni: “Non potete capire quanto è doloroso per me dover affrontare questa conferenza stampa. Si è messa in discussione la correttezza personale di un professionista che abbiamo conosciuto come uomo e come allenatore. Quindici giorni fa eravamo primi, oggi siamo tutti in discussione. Questa è una situazione che non posso concepire. Il nostro approccio è rimasto sempre lo stesso, se la reazione della gente, alimentata dall’equivoco che si è creato nel post match, è frutto della ingenuità questo è un episodio e tale deve rimanere, perché è paradossale dover difendere la territorialità e la passionalità di questa società, che tante volte tutti ci hanno riconosciuto essere prima di tutto composta da veri tifosi”.
CREDERCI SEMPRE – L’avvocato leccese, infine, si sofferma su un aspetto per lui fondamentale, la fiducia: “La gente, ripeto, ci ha sempre riconosciuto di essere grandi tifosi del Lecce, vederla sentirsi tradita non mi fa dormire la notte. Tutti noi ci siamo svenati economicamente e nel Lecce, rispettiamo le reazioni della gente ma anche i tifosi devono avere fiducia nel Lecce. Se avessimo il minimo dubbio su anche una sola persona che lavora nel Lecce non starebbe con noi, la manderemmo via subito. Potevo anche io essere più autoritario, far salire tutti sul bus e portare tutta la squadra a Lecce, chiedo scusa per non averlo fatto, ma da qui a dire che non vogliamo andare in Serie B come va ancora in giro a dire qualcuno ce ne vuole. Tutti i tesserati del Lecce credono nel risultato finale. Detto questo, la prestazione di Foggia non ci è piaciuta per niente ed è stata pessima, ma abbiamo la convinzione che solo questo gruppo e il suo staff tecnico potranno portarci all’obiettivo prefissato…”.