LECCE (di M.Cassone) – Rialzarsi dopo una brutta caduta è sinonimo di forza, intelligenza e consapevolezza nei propri mezzi. Il Lecce di Padalino ieri ci è riuscito e si è rimesso in cammino, vincendo sui propri “mostri” nati dopo la rocambolesca sconfitta subita a Francavilla che sarebbe potuto diventare un masso se non fosse stato subito sgretolato con convinzione.
La partita con il Catania di Pulvirenti è stata una partita difficile, perché gli etnei si sono chiusi a riccio con un modulo difensivo che ha lasciato pochi spazi di manovra ai giallorossi che comunque hanno creato occasioni da gol e avrebbero potuto arrotondare il risultato. È terminata 1-0 con un gran gol di un top player di questa categoria, Costa Ferreira. Il portoghese ha lanciato una vera e propria bomba ed ha regalato la meritata vittoria alla sua squadra. Da sottolineare il fenomeno Pisseri che ha difeso con classe e guizzi di ben altra categoria la porta della sua squadra, è stato proprio lui il freno al dilagare del Lecce.
Un altro aspetto importante che abbiamo notato è la buona prova della difesa salentina che ha concesso ben poco all’avversario ed ha potuto contare su uno stratosferico Ciccio Cosenza, che non ha sbagliato nulla ed ha saputo frenare anche la sua risaputa irruenza, riuscendo ad uscire indenne dal giallo che avrebbe significato la squalifica nel big match contro il Foggia di domenica prossima.
Un giorno di riposo per godersi questa vittoria e poi tutti al lavoro per preparare al meglio la gara di domenica che, senza girarci troppo intorno, potrebbe essere decisiva sull’esito della stagione. Si va a Foggia per affrontare una squadra che gioca insieme da tanto tempo e che sicuramente non farà le barricate ma cercherà di prendere le redini in mano per far male. Si va a Foggia consapevoli dei propri mezzi e dei propri limiti, anche se, vogliamo sottolineare un pensiero che abbiamo enunciato in diverse situazioni: il Lecce non è più forte del Foggia e nemmeno del Matera. La differenza la sta facendo il gruppo ed un allenatore che riesce ad essere il collante di una rosa di calciatori caratterialmente forti che hanno capito qual è il loro ruolo: tutti titolari, tutti importanti, nessuna prima donna, tutti protagonisti.
Nonostante le tante difficoltà, le 4 sconfitte, i gol subiti sempre allo stesso modo, il mancato cinismo sotto porta, la manovra di gioco non sempre fluida e brillante, questa squadra ha dimostrato in più casi di avere un cuore immenso e di saperlo gettare oltre l’ostacolo, ed è sempre lì a sfiorare il tetto più alto.
A questo punto è inutile fare conti, aspettarsi una manovra di gioco spettacolare o vittorie scoppiettanti, l’importante è fare punti, in qualsiasi modo. Mancano 9 gare alla fine, tutti gli avversari saranno soltanto avversari, senza un nome, da affrontare tutti con la stessa determinazione e la stessa rabbia positiva, con lo stesso agonismo, consapevoli di giocare per il futuro di una squadra, di una società ed il prestigio di una città ormai stanca della Lega Pro.