LECCE (di M.Cassone) – La società di Via Col. Costadura fa il punto della situazione dopo la 24^ giornata del campionato. Una squadra tutta nuova, un progetto importante, 49 punti in 24 gare e la voglia di fuggire via da una categoria che ormai sembra una prigione. E dopo lo stop inaspettato di Caserta, dove il Lecce ha perso giocando in superiorità numerica per circa 53 minuti, il Presidente onorario del club, l’avv. Saverio Sticchi Damiani, e l’Amministratore delegato Alessandro Adamo (Leggi qui), aprono le porte ai giornalisti. In modo preciso e lucido il Presidente onorario mette tutti i puntini sulle “i” e senza se e senza ma si dice amareggiato per le critiche esasperate.
“È accaduto anche in passato, dopo una sconfitta escono i malumori com’è giusto che sia, ma forse in questo caso sono esagerati. Io non voglio difendere l’operato di nessuno, ognuno nel calcio può vedere le cose come vuole e non devo convincere nessuno di niente. Noto però, in questi ultimi mesi, che c’è uno scollamento di informazioni, e su questo oggi voglio parlare, intorno all’operato del club inteso nella sua globalità: staff tecnico e società e calciatori. Su questo punto voglio rilanciare il nostro impegno sulla base di dati di fatto. Siamo partiti quest’estate con un nuovo progetto, in totale discontinuità col passato: il nostro direttore sportivo con la società e con l’allenatore ha scelto di rifondare il gruppo di calciatori, con scelte sofferte sono andati via calciatori del passato, da tutte le operazioni in uscita il Lecce non ha mai percepito un euro, anzi per poterle sostenere ha dovuto pagare nella quasi totalità dei casi tutto lo stipendio. È stata una scelta di rinnovare tutto e oggi il lecce si trova a dover pagare due squadre: una la rossa e gli altri in giro per l’Italia. Quindi il budget messo a disposizione è molto importante, gran parte di esso purtroppo è destinato per un gruppo di calciatori che non militano nel lecce. Nonostante questo fardello si è deciso di costruire un gruppo con operazioni logiche sia per il tecnico che per i numeri. Abbiamo una rosa di proprietà: unici prestiti Fiordilino, Perucchini e poi col Bologna tratteremo e Marconi, tutte le operazioni fatte a gennaio tutte a titolo oneroso, questo è il complesso nel quale questa società sta operando. È offensivo sentire dire che queste società non ha le risorse oppure non le sta mettendo al servizio del progetto. Ripeto, offensivo verso i soci, uno è qui al mio fianco. Ad un certo punto sono saltati gli schemi e ognuno ha concorso nel massimo delle sue possibilità; il Lecce ogni giorno costa 18000 euro, questi sono i numeri. Anche i costi di gestione dello stadio sono altissimi e su questo dobbiamo ragionare con la prossima amministrazione, anche se il Sindaco Perrone, così come è stato per la riapertura della sud, affronterà il problema prima della fine del suo mandato. Non parlo per avere elogi, ma per dare un messaggio di tranquillità, abbiamo allestito una buona squadra, lo dico per gli ansiosi, a chi fa commenti superficiali. Così come superficiale è dire che non vogliamo salire in B, e mi fa ridere questa cosa, i fatti dicono il contrario, nel senso che siamo partiti con una rosa rinnovata, che ha centrato dei risultati inaspettati, a gennaio abbiamo rilanciato con un mercato oneroso, e questo perché ci siamo resi conto che c’è la possibilità di poter vincere già quest’anno. Quest’anno la società, ad ottobre, ha pattuito con i calciatori un premio collettivo in caso di b che per dimensioni è più un premo promozione dalla B a alla A e non dalla lega pro alla B, vi dico questo per sgomberare il campo da ogni stupida illazione. Se noi riuscissimo ad andare subito in B potremmo diminuire l’impegno gravoso, perché ci sono maggiori introiti. Cerchiamo di esseri siamo seri su questa cosa. Saremmo felicissimi di andare subito in B”.
TEMA TECNICO – “Non dimentichiamoci da dove siamo partiti: allenatore nuovo, gruppo nuovo. Siamo riusciti dalla prima giornata a colmare il gap con società che lavorano insieme da anni, ci siamo fatti trovare pronti e stiamo affrontando un campionato al pari degli altri. Padalino ha bruciato le tappe e, grazie al suo lavoro, ci siamo ritrovati a gennaio a voler tentare di vincere il campionato. La sconfitta di sabato ci brucia, nel chiuso dello spogliatoio si affrontano i temi e lo facciamo tra di noi, è stata una sconfitta inaspettata. Il dato di fatto è che a Caserta non dovevamo perdere, ma questo non può mettere in discussione il lavoro di una persona, Padalino, che cura nel dettaglio tutto. Abbiamo creato un gruppo d lavoro curando tutti i dettagli. Rido sorrido ma rimango amareggiato quando viene messo in discussione un lavoratore serio, tutto d’un pezzo che sta lavorando benissimo”.
GRUPPO – “Quest’anno come mai abbiamo un gruppo eccezionale, il campo dirà se sono buoni calciatori ma sono persone da dieci, che stanno lavorando in maniera seria e mi sento di spendere parole di apprezzamento per loro”.
TIFOSI E SOCIAL – “In questo calcio moderno ci sono due tipologie di tifosi. Il tifoso che segue la squadra ed è agganciato alla realtà e tifa con passione e le critiche fanno parte della fisiologia del rapporto, abbiamo un curva strepitosa, poi c’è chi viene in trasferta, e ringrazio tutti e capisco il loro dispiacere: siamo noi i primi a non dormire la notte. Poi c’è un mondo sempre più crescente, che si diverte a lanciare messaggi quello dei social, che è pericolosissimo, perché si distorce la realtà. Leggo messaggi inquietanti a volte, oggi c’era chi dava per certo l’esonero di Padalino, siamo alla follia, il fatto di aver convocato questa conferenza ha portato qualcuno a scrivere questa cosa. Siamo alla follia; alla parte seria dell’informazione chiedo di darci una mano, perché chi vuole destabilizzare scrive e crea disinformazione. Ai tifosi chiedo ancora l’aiuto che ci hanno dato e non ci hanno mai negato. Non prometto che andremo sicuramente in B, ma vi dico che faremo l’impossibile per vincere questo campionato. A questo punto ci siamo e vogliamo provarci in tutti i modi. In questo senso abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, di tutta la parte buone che è in buona fede. Infine vogli precisare una cosa: qui non c’è una componente buona e una non buona, ad esempio l’allenatore oppure i calciatori, qui siamo tuti sulla stessa barca, le cose vanno bene per tutti o vanno male per tutti… altrimenti abbiamo sbagliato tutti in egual misura”