LECCE (di Carmen Tommasi) – È sicuramente un Lecce vincente e, a volte, anche bello e spettacolare quello del tecnico Pasquale Padalino Una squadra che, nonostante abbia portato a casa risultati e punti importanti (43 in 21 gare, frutto di dodici vinte, sette pareggiate e due perse, con 38 reti fatte e 19 subite) ha dimostrato delle lacune a livello di gioco, ma soprattutto di atteggiamento alla gara. La formazione giallorossa ha chiuso, comunque, il 2016 al primo posto in classifica del pimpante girone C, in compagnia della rocciosa Juve Stabia e del forte Matera. Proviamo, tra il serio ed il faceto, ad analizzare cosa funziona e cosa no, nella squadra salentina che nelle ultime 17 gare dalla fine della stagione punta alla promozione in serie B.
DIFESA PROMOSSA, IN ATTESA DI … – Una difesa o meglio una fase difensiva, come ama definirla il mister foggiano, su cui ci si può fidare. Reparto che può contare sull’esperienza e l’affidabilità di Cosenza, Giosa e Drudi al centro e sulla freschezza e voglia di fare di Vitofrancesco, Contessa e Ciancio sulle corsie esterne. Senza trascurare chi, come Gianluca Freddi, reduce dal lungo infortunio che si portava dietro dalla scorsa (all’ex Novara manca naturalmente il ritmo partita) che potrebbe ritagliarsi un ruolo da titolare nel duro rush finale. Ciò che sicuramente manca al Lecce a detta dei più è, però, un portiere esperto, carismatico e affidabile (senza nulla togliere a Gomis e Bleve che a fasi alterne hanno fatto il loro dovere. In rosa, c’è anche la presenza del baby Chironi nel ruolo di terzo) che garantisca quelle parate importanti che diano sicurezza alla linea arretrata giallorossa, perché è risaputo che alla fine della stagione sportiva sono le squadre che subiscono meno reti a vincere i campionati.
REGISTA ESPERTO CERCASI? – In rosa sono presenti numerosi centrocampisti importanti e di qualità, a partire dal capitano Franco Lepore, al sempre reattivo e volenteroso Marco Mancosu, per continuare con il giovane e promettente Luca Fiordilino, per non dimenticare il talentuoso Radoslav Tsonev ed il poco utilizzato Giuseppe Maimone (un elemento, questo, che potrebbe lasciare a breve il Salento). E senza tralasciare, l’esperto Andrea Arrigoni che in estate è stato acquistato con grande entusiasmo per ricoprire il ruolo di regista per dettare i tempi alla squadra, colui che doveva prendere per mano i compagni e “organizzare” il gioco. Il tutto per dire che alla formazione di Padalino manca un vero e proprio “geometra” dai piedi buoni: un tassello, questo, che l’ex Cosenza sa ben ricoprire, ma che in questa prima parte di stagione non ha reso come doveva (nello scorso campionato mister Giorgio Roselli lo utilizzava in un 4-4-2, come play basso, ed il mediano di Bellano è stato sempre presente negli undici iniziali calabresi). Un giocatore che nell’ultima fase della stagione è stato sostituito dal giovane Luca Fiordilino (reduce quest’ultimo da delle buone prestazioni), ma se il primo dovesse partire (nonostante Padalino abbia sottolineato l’importanza ed il valore del già citato Arrigoni, proprio prima dell’ultima gara del 2016 con l’Akragas) il diesse Mauro Meluso potrebbe portare in giallorosso un’altra pedina nello stesso ruolo per dare linfa vitale al centrocampo.
ATTACCO OK, MA SERVE IL VICE-CATURANO – Il reparto avanzato va sicuramente premiato perché si è ben comportato fino ad adesso, ma sicuramente nell’agenda del direttore sportivo dei salentini c’è l’arrivo di un attaccante che sia il diretto sostituto di Salvatore Caturano (nonostante in rosa ci sia il volenteroso ed il sempre pronto Mattia Persano). A gennaio dovrebbe arrivare, quindi, un rinforzo di qualità in vanti: serve una punta di ruolo che possa prendere per mano tutto l’attacco nei momenti in cui il giocatore di Scampia dovesse subire un calo o avere dei problemi fisici. Quattordici gol siglati proprio dall’ex Ascoli che è il capocannoniere indiscusso del girone C, un elemento che ormai è diventato fondamentale per gli equilibri della squadra. Importante anche quando non va in gol, perché molto utile anche in fase di non possesso. Accanto a lui si sono visti spesso i due compagni di reparto Giuseppe Torromino, al momento infortunato, con ben 8 gol messi a segno ed il furetto abruzzese Mario Pacilli, cinque reti segnate. Ventisette dei trentotto gol siglate dai giallorossi sono stati messi a segno del tridente d’attacco che, però, nelle ultime gare non ha giocato “insieme”. Merito anche di un ritrovato Abdou Doumbia (potrebbe essere, infatti, l’esterno franco-maliano la vera sorpresa da qui alla fine della stagione) che è apparso in grande forma e con capitan Franco Lepore, jolly indiscusso, che spesso e volentieri viene schierato proprio lì davanti. In rosa, infine, c’è anche il giovane attaccante bulgaro Antonio Vutov, sicuramente talentuoso ma ancora acerbo.