LECCE (di M.Cassone) – In casa Lecce si possono tracciare i primi bilanci e da quel cantiere aperto, formato da una compagine tutta nuova con un allenatore nuovo, esce fuori, dopo il girone d’andata, la convinzione di essere una buona squadra e di poter ambire alla tanto agognata promozione diretta in serie B.
La squadra salentina si presenta al giro di boa in testa alla classifica con 39 punti conquistati, frutto di 11 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte, e si ritrova appaiata al Matera di Auteri (stesse vittorie, pareggi e sconfitte) che però è in vantaggio per la differenza reti (ha segnato infatti 44 gol ma ne ha subiti 17) e per lo scontro diretto. Al secondo posto è rientrato il Foggia che ha raggiunto la Juve Stabia, entrambe seguono a sole due lunghezze, a 37 punti: i campani hanno vinto 11 volte, pareggiato 4 ed hanno perso 4 gare, i pugliesi invece hanno vinto 11 volte, pareggiato 7 e perso 2 partite.
Quattro squadre in un fazzoletto di punti: è un girone equilibrato che non ha padroni e lascia presagire spettacolo e pathos fino alla fine.
Ciò detto, ritorniamo alla squadra di Padalino che dopo 19 gare si presenta ai suoi tifosi solida e capace di cambiare secondo le caratteristiche degli avversari. Inizialmente il suo credo tattico appariva come una gabbia dalla quale non voleva uscire, col passare delle giornate il tecnico di origini foggiane ha dimostrato di avere l’elasticità giusta ed ha cambiato all’occorrenza il vestito alla sua squadra. Tanto si è detto e scritto in queste prima parte del campionato: il ruolo di Lepore, quello di Ciancio, il calo di Arrigoni, il modulo, i portieri, ma la squadra salentina è cresciuta di giornata in giornata, scivolando poche volte e rialzandosi subito.
Adesso c’è il mercato di riparazione alle porte e sicuramente la società di Via Col. Costadura rinforzerà di “cavalli” e potenza la squadra per l’accelerazione finale di marzo e aprile, quando veramente si decideranno le sorti di questo torneo.
Vincerà chi sbaglierà meno e non chi giocherà un calcio più bello e spettacolare, vincerà chi sopporterà il peso psicologico delle difficoltà di campi che delle volte sembrano di patate e non di calcio, vincerà chi ci crederà fino alla fine, mettendo da parte, quando servirà, la qualità per la quantità, vincerà chi saprà stringersi il punto del pareggio invece dello zero della sconfitta: alla fine vincerà il più forte che verrà fuori tra questo poker di candidate, Matera, Lecce, Juve Stabia e Foggia.
Soltanto una squadra gioirà, le altre resteranno al palo e dovranno giocare un torneo a parte, i play off, con una formula che vedrà partecipare fino alla nona classificata… e lì non mancheranno le sorprese.
Non c’è più tempo per “analisi” e “analisti”… giovedì si ricomincia a lottare, sognare e sperare.
Buon girone di ritorno a tutti.