Determinazione Braglia: “Paganese buona squadra. Poche parole e grande campionato”

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LECCE (di Carmen Tommasi) – Poche parole, tanti fatti o meglio vittorie importanti e punti in classifica. Altrimenti non si va da nessuna parte. L’ex Pisa, Piero Braglia, sottolinea questo concetto proprio il giorno della viglia della sfida in casa della Paganese allo stadio “Marcello Torre”: “Meno parliamo e meno danni facciamo, io non sono abituato a parlare molto. Dobbiamo fare un campionato -spiega il tecnico del Lecce, 60 anni- dove dobbiamo fare qualcosa di importante, le chiacchiere stanno zero. Se si vincono i campionati si vincono tutti insieme, altrimenti si fallisce tutti e nello stesso modo”.

NIENTE PAURA – Contro la formazione allenata da Gianluca Grassadonia i giallorossi devono cercare di portare a casa i tre punti: “Il Lecce domani deve fare quello che sa fare, perchè se scendiamo di livello facciamo un errore molto grave. La Paganese? Con il Catanzaro non meritavano di perdere, anzi hanno avuto sei-sette palle gol e sono una buona squadra, ben organizzata. Lì davanti c’è Cunzi che crea fastidio un po’ a tutti e in mezzo al campo hanno anche Carcione che è un buon giocatore. Giocano in un’ambiente particolare dove riescono a stringersi e a dare una mano alla squadra. Solo attraverso una buona partita e voglia di fare risultato andremo avanti, dobbiamo sfoderare una grande prestazione”.

AVANTI TUTTA – Non bisogna mai adagiarsi sulle ultime prestazioni e risultati positivi, in un campionato ostico come quello del girone C di Lega Pro: “Io credo che ogni partita ha una sua storia e in più devi sempre confermare quello che hai fatto precedentemente. Chi ha fatto una buona gara col il Messina, ad esempio,  si deve confermare la domenica dopo, se ognuno di noi si sente soddisfatto non ha capito un bel nulla. Ogni giorno ti devi mettere in discussione per migliorarti, come fanno le grandi squadre. Il calcio è questo, è fatto così”.

FORTE PRE-TATTICA? – Sul possibile schieramento tattico l’ex Catanzaro mantiene l’assoluto riserbo: “La squalifica di De Feudis? Ho grandi giocatori a centrocampo come Pessina, Suciu, Salvi e Vecsèi, sceglierò sulla base di come giocheremo domani. Camisa? È a disposizione. Devo vedere cosa succede fino all’ultimo allenamento e poi decido. Non ho mai giocato a Pagani e non ci sono stato nemmeno come allenatore, ci sono andato solo una volta quando davo una mano al Perugia prima del fallimento. Se mi hanno riconosciuto? Certo e sono dovuto subito scappare (sorride, ndr). Comunque i miei ragazzi si stanno allenando tutti e non abbiano avuto grossi problemi durante la settimana”.

UNA DISTRAZIONE – Il calciomercato di gennaio sicuramente non fa bene al campionato e ai calciatori: “In questo periodo, e parlo in generale, i giocatori pensano più a dove andare che a giocare. A mio parere, la finestra di mercato invernale è una stupidità assurda, andava meglio prima quando si apriva a novembre e durava circa una settimana. Ora è aperta per un mese e dobbiamo sempre sentire notizie di mercato. Anche se noi, come U.S. Lecce, abbiamo le idee chiare e non vogliamo sentire parlare di nulla. Quando torniamo il 28 dicembre dalle vacanze natalizie spero che, chi deve restare resti e chi deve andare via vada. Se è vero che ho cercato un centrocampista? Braglia ha un’abitudine che è quella di non chiamare nessuno. Anche perché ne ho anche troppi di giocatori importanti nel mio Lecce. La classifica? A gennaio inizia un altro campionato sia in positivo che in negativo, chi sta nelle zone buie del girone magari azzecca due-tre acquisti e ti rompe le scatole…”.

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