LECCE (di M.Cassone) – È arrivata la prima sconfitta per il Lecce che dopo nove giornate cade all’Angelo Massimino di Catania. I due allenatori schierano moduli a specchio e già dai primi minuti giocano a viso aperto.
Padalino riporta Lepore sulla linea dei tre centrocampisti insieme ad Arrigoni e Mancosu, schiera Pacilli sulla linea avanzata con Caturano e Torromino; in difesa Vitofrancesco, Drudi, Cosenza e Ciancio. Tra i pali c’è Bleve.
Rigoli risponde con Pisseri, un fenomeno in porta, Di Cecco superlativo, Gil, Bergamelli, Djordevic in difesa con Mazzarani, Bucolo e Biagianti a centrocampo a fare da supporto a Barisic, Calil e Di Grazia.
Nel primo tempo nonostante entrambe scelgano di giocare il pallone e cercare le conclusioni attraverso la via del possesso, la vera e unica occasione è del Lecce al 10°: Torromino crossa morbido in mezzo per Ciancio che impatta di testa ma Pisseri, con un vero miracolo, gli nega la gioia del gol. Il portiere del Catania si ripeterà con interventi magistrali al 59° con una doppia parata risolutiva prima su Toromino e poi sull’accorrente Caturano, al 61° ancora su Caturano e al 64° dice ancore di no a Torromino.
Al 71° poi arriva l’episodio che cambia le sorti dell’incontro: Di Grazia serve Silva che calcia ma la sfera carambola prima su Tsonev e poi su Giosa, e si infila alle spalle di Bleve. Una doccia fredda che si completa dopo appena due minuti con Di Grazia che sigla un eurogol.
Un buon Lecce fino al 70°, una squadra che gioca e prova a vincere; tanti errori sotto porta, dovuti anche alla bravura del portiere avversario, e una buona dose di sfortuna, cambiano la storia della 10^ giornata.
Guai però a fare l’errore di valutare la prestazione in base al risultato. Ovviamente quando le cose non vanno bene si cercano sempre degli appunti da fare al tecnico aggiungendo “qualche se e qualche ma”. Ad esempio, Torromino è apparso ingarbugliato da Di Cecco e non è riuscito ad esprimersi al meglio, perché non provare in partita a cambiargli la posizione con Pacilli? Lepore ha giocato in modo generoso, meglio di altre occasioni, ma finirà il campionato e continueremo ancora a chiederci se farlo giocale come mezz’ala sia giusto?. Ovviamente a posteriori è facile trovare le soluzioni. Ciò detto, la squadra di Padalino viene raggiunta in testa dal Foggia con 23 punti e sente il fiato sul collo da parte di Juve Stabia che segue ad una lunghezza e Matera che si assesta a 21 punti; nel fazzoletto di due punti ci sono 4 squadre. Una realtà utile per ricordare a tutti, anche a chi l’avesse dimenticato, che questa è la Lega Pro: difficile, astiosa, puntigliosa, è un labirinto dal quale è difficile fuggire.
Non c’è tempo per i rimpianti, bisogna rialzarsi e preparare la sfida col Foggia che si giocherà lunedì 31 al Via del Mare: il resto è già passato, è in archivio. Testa bassa e pedalare.