LECCE (di M.Cassone) – L’U.S. Lecce all’inizio di questa nuova stagione sportiva l’ha dichiarato in modo chiaro e limpido come l’acqua di fonte: “Questo è il primo anno del nostro nuovo progetto, l’anno scorso è stato soltanto l’anno zero”.
Alle parole si uniscono i fatti di un progetto tecnico che inizia a dare delle risposte precise: si guarda al futuro attraverso gli occhi dei giovani.
Pasquale Padalino forte dei risultati che sono subito arrivati catapultando la squadra al primo posto in classifica in modo solitario dopo appena 9 giornate, tesse la sua tela con un filo “verde” come la linea che hanno deciso di intraprendere ina Via Col. Costadura.
A parte Radoslav Tsonev classe ‘95, colpo chirurgico messo a segno da Meluso, ha già fatto esordire tra i professionisti, in questo primo scorcio di campionato, Mattia Persano classe ‘96 e Andrea Capristo classe ’98 e ha dato fiducia, consegnandogli le chiavi della porta, a Marco Bleve classe ’95, in Coppa Italia invece ha fatto esordire anche Matteo Rosafio classe ’98 e ha portato in panchina Nino Morra classe ’98 strappato al Matera dove l’anno scorso disputò un grande campionato Berretti ed esordì in prima squadra, Giacomo Mengoli classe ‘98, Alberto Perrone classe ’99 e Vincenzo Molfetta classe ’98.
Una mossa che non lascia spazio a interpretazioni: il futuro sono i giovani e il settore giovanile.
Tutto questo viene montato sulla struttura di gioco che si sta consolidando e sui titolari, tutti, della prima squadra e si guarda al futuro, assumendosi qualche rischio, così come sarebbe potuto succedere con una eliminazione a Francavilla in Coppa, e si guarda avanti con ottimismo.
Mosse così chiare possono anche placare l’ansia di un ambiente che ha voglia di vincere e di riscattarsi e ha bisogno di tornare nel calcio che conta.
Senza dimenticare mai che, come scrisse Jorge Luis Borges, “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio”.
Dare speranza ai giovani è come alimentare la fiammella dell’amore verso il gioco più bello del mondo, oltre che serve a creare le basi di un futuro più roseo per la società giallorossa.