Catu-Torro, la legge dei “15” per i gemelli del gol

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Lepore, Caturano e Torromino

LECCE (di Carmen Tommasi) – Vincente, a tratti anche molto bello, concreto e sempre in palla. È questo il Lecce di Pasquale Padalino, una squadra che è meritatamente in vetta al girone C. Un gruppo che punta alla promozione ed è desideroso di abbandonare l’inferno della Lega Pro. Le premesse per farlo ci sono tutte, ma il tecnico foggiano continua, giustamente, a dichiarare che è troppo presto dopo solo 9 giornate per fare dei bilanci e che la classifica bisogna guardarla a giochi fatti. Dello stesso parere sono, d’altronde, anche i suoi fedeli e affezionati giocatori.

QUESTIONE DI … NUMERI – Sono ben 23, però, i punti conquistati in 9 gare giocate dalla formazione giallorossa, prima in classifica seguita dal Foggia a venti punti. Primato che è frutto di sette gare vinte e due pareggiate.  Zero sconfitte, quindi, per i salentini con soli cinque gol subiti e che sono stati fermati da Casertana e Vibonese. Un organizo del tutto rinnovata rispetto alla passata stagione, con i soli Lepore, Caturano, Cosenza e Doumbia ancora in giallorosso, che è riuscito ad amalgamarsi subito bene e a diventare un gruppo sano e unito, raggiungendo dei risultati che, forse, in estate ed in ritiro erano solo sognati.

GEMELLI DEL GOL – Otto gol siglati da Salvatore Caturano e sette da Giuseppe Torromino, rispettivamente primo e secondo nella classifica marcatori del girone C. I gemelli del gol, come sono stati soprannominati i due attaccanti del Lecce, hanno segnato in due ben 15 dei 20 gol totali siglati dai salentini (due sono di Mario Pacilli, due di Mancosu e uno di Lepore). Tra i due c’è stata subito un’attrazione fatale in campo, così come fuori dal rettangolo verde. Un’amicizia ancora acerba, perché nata da poco ma profonda, sincera e rispettosa: escono insieme, si divertono, si spalleggiano in campo, inventano in ritiro delle esultanze ad hoc per ogni gol (insieme a Lepore) e hanno in comune lo stesso obiettivo: la serie B.

ALLA ZEMAN? – Padalino, ex allenatore del Matera, resta sempre fedele al suo 4-3-3, senza rinunciare sporadicamente ad altri esperimenti tattici.  Ripropone ad inizio stagione capitan Lepore  come esterno di centrocampo e nell’ultima gara con la Virtus  Francavilla come membro del tridente d’attacco (vista la doppia assenza di Pacilli e Doumbia). Sembrano, quindi, fisiologiche alcune prestazioni non al top per un giocatore abituato a spaziare in avanti nelle vesti di ala sinistra. Le fasce, in effetti, sembrano essere la marcia in più della formazione giallorossa. La velocità è il concetto chiave, con incursioni offensive che lasciano spazio a movimenti in copertura spesso provvidenziali. Fondamentali sono poi gli assist a cercare le punte, preziosi se calibrati correttamente, con il gioco che parte quasi sempre dalla difesa e dai piedi di Marco Bleve. Parola d’ordine: massimo impegno (nelle gare ufficiali ed in allenamento) e nessun pallone deve essere mai sprecato (o meglio buttato via).

AVANTI IL PROSSIMO – Catania-Lecce, due squadre blasonate con un passato dolce e roseo alle spalle, è la gara valida per la decima giornata d’andata. I rossoazzurri hanno iniziato il campionato con un pesante handicap di sette punti che man mano sta cercando di recuperare, con tutti gli ostacoli del caso. Al momento, sono ultimi in classifica con 5 punti, in condominio con il Melfi: in nove partite giocate ne hanno vinte solo 2, 6 pareggiate e 1 persa, con 9 gol fatti e 6 subiti. Quella che scenderà in campo domenica contro i giallorossi tra le calde mura amiche del passionale stadio catanese sarà una formazione a specchio con quella salentina: il 4-3-3, infatti, è anche il modulo preferito dal mister dei siciliani Pino Rigoli. Partita, quindi, che si prospetta combattuta, ma d’altronde come tutte quelle dell’ostico girone C.

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