MARTIGNANO (di Carmen Tommasi) – Un affetto forte, quello dei tifosi, una maglia da amare e l’immensa voglia di ritornare importante dopo un lungo, fastidioso e duro infortunio. Stefano Salvi è tornato in campo nel match di sabato scorso con il Messina, ricordando a tutti, se ce ne fosse bisogno, la sua importanza per gli equilibri del suo amato Lecce: “Tutto è iniziato da un infortunio dello scorso anno al polpaccio che mi ha costretto a chiudere in anticipo la stagione. Questo problema mi ha creato scompensi a livello muscolare -spiega il giocatore di Roma, classe ’87-, perchè accusavo fastidi ad un gluteo, poi con il riposo e sedute di stretching mirate sono stato sempre meglio. E finalmente, è arrivato il momento del mio ritorno in campo. Non vedevo l’ora, voglio ringraziare i tifosi per le tante parole di affetto che hanno avuto nei miei riguardi. Mi sono stati vicini in tutti i modi in tutto questo periodo e me lo hanno sempre dimostrato, mi spronavano in continuazione e mi hanno fatto sentire importante. Un affetto così, spinge il calciatore a sputare il sangue quando scende in campo…”.
IL RITORNO – L’ex Treviso ha giocato titolare contro i siciliani e ha dimostrato tutta la sua voglia di dare una mano alla squadra: “Titolare a sorpresa? No, avevamo parlato con il mister e lui mi aveva chiesto la disponibilità, naturalmente non ci ho pensato un secondo a dirgli che ero pronto. Comunque in tutto questo tempo di lontananza dal calcio giocato, mi ha tenuto sempre sulle corde, mi chiedeva spesso della mia condizione e mi faceva capire che ero importante. Lo ringrazio e spero adesso di ripagare tutta la sua fiducia”.
BRAGLIA, IL TRASCINATORE – Con l’arrivo di Piero Braglia nel Salento, il Lecce si è trasformato in una squadra vincente e determinata: “Ho pensato subito che il mister fosse la persona ideale per un gruppo come il nostro e per un ambiente come quello di Lecce. Ci ha messo a nostro agio e sul piano caratteriale ha convinto tutti che questo è un gruppo dalle grandi potenzialità. Se lui è un allenatore da C? Questo per me non è importante e non me lo sono mai chiesto, ma ripeto è sicuramente l’allenatore giusto per il Lecce. Non si è inventato nulla di nuovo per la squadra, ma dal suo arrivo ha dimostrato che sei punti in sei partite per una formazione come la nostra erano davvero troppo pochi”.
COPPIA PERFETTA– L’intesa in campo e fuori con il capitano Romeo Papini è sempre la stesso: “Ormai sono tre anni che giochiamo insieme, per me con lui in campo è tutto più facile. Giocare con Romeo in un centrocampo a 2, è la soluzione ideale per le mie caratteristiche. A parte l’amicizia che ci lega fuori dal campo, quando giochiamo per le nostre qualità ci integriamo alla perfezione. La sua intelligenza tattica e la sua qualità fanno crescere anche il mio rendimento. Va comunque detto che nel reparto siamo in 5 e ciascuno di noi può essere un giocatore importante, questo è chiaro e visibile a tutti”.
IL MESSINA – La gara vinta 2-0 sabato scorso al “Via del Mare” contro gli uomini di Arturo Di Napoli è frutto dell’unione del gruppo: “I siciliani? Sono terzi in classifica e sapevamo che sarebbe stata una partita dura, ma oltre al tiro di Parisi parato da Perucchini, non è che abbiano fatto una grandissima gara. La classifica? Io la guardo, certo (sorride, ndr). La Casertana è prima, il Foggia è secondo insieme a noi, ciò che conta è rimanere in alto in classifica e poi fare i conti alla fine. Nel match con il Messina ho visto la voglia tra di noi di aiutarci, gli attaccanti erano sempre vicini ai centrocampisti, così come la difesa che continua a fare bene. Se andiamo avanti così, faremo belle cose….”.
A PAGANI – La Paganese porta bene al centrocampista giallorosso e spera che anche nel match di domenica succeda qualcosa di importante: “Ho un bel ricordo di Pagani, perché lo scorso anno lì ho segnato e abbiamo anche vinto per 2-0. Quello è stato il primo successo stagionale in trasferta, sotto certi aspetti è stata una partita che ha un po’ segnato una svolta nella nostra stagione. Resta comunque un campo difficile, che propone delle situazioni complicate soprattutto sotto l’aspetto ambientale. Per questo sarà importante dare subito una prova significativa sotto l’aspetto caratteriale”.