Lecce: i numeri sono fatti, non parole

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LECCE (di M.Cassone) – Una serata piena di emozioni al Via del Mare, nel giorno del 50° anniversario dell’ inaugurazione dell’impianto sportivo leccese, si accendono i riflettori su una sfida che riporta alla mente ricordi di grande calcio. I ragazzi di Padalino affrontano la Reggina di mister Karel Zeman, il figlio del maestro boemo che in tantissimi tifosi ricordano con affetto.

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Il vicepresidente saluta i tifosi, foto facebook profilo Liguori

 Si capisce da subito che il sipario si è alzato su una giornata importante; già alle 20, quando scendono in campo i ragazzi di “MaBasta” per dare un calcio ad ogni tipo di bullismo, lanciando un messaggio importante al fianco della società di via Col. Costadura, partono gli applausi che si trasformano in boato un quarto d’ora dopo quando il Vicepresidente del sodalizio giallorosso, Corrado Liguori, in rappresentanza di tutta la società, va verso la Curva Nord per salutare i tifosi. Calore, colore e tanti cori, di fronte c’è uno sparuto gruppo di tifosi calabresi che a stento riescono a far sentire la loro voce, coperta dall’urlo dei quasi 12000.

Padalino riporta al centro della difesa Giosa al fianco di Cosenza e manda in campo Fiordilino al posto di Arrigoni; il ragazzo scuola Palermo dimostra subito, nonostante la giovane età, di avere la giusta intelligenza tattica per dettare i ritmi di gioco, riuscendo anche ad alternarsi a Mancosu che, in alcuni frangenti della gara, prende il suo posto.

Karel Zeman conferma la formazione che ha pareggiato contro il Cosenza ed ordina ai suoi di giocare a viso aperto, difendendo quando serve in dieci dietro la linea della palla, senza preoccuparsi di nulla.

Le squadre si schierano a specchio con il 4-3-3.

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Pasquale Padalino

Gli ospiti dopo i primi 15 minuti, durante i quali si registra un tiro di Lepore al 6°, ed una girata di testa di Caturano deviata in angolo non concesso dal sig. Dionisi, iniziano a crescere e rispondono colpo su colpo ai salentini. Il gioco che si svolge prevalentemente a centrocampo non trova sbocchi importanti per nessuna delle due formazioni e si va al riposo sul risultato di parità a reti inviolate. Nel secondo tempo i giallorossi trovano subito il gol, al 48°, con il bomber Caturano che raccoglie la sfera non trattenuta da Sala su un calcio di punizione battuto da Lepore e gonfia le rete mandando in visibilio lo stadio.

I calabresi però non vogliono assolutamente essere la vittima sacrificale di una notte d’autunno e giocano col coltello tra i denti non regalando nemmeno un millimetro di campo agli avversari che però potrebbero raddoppiare prima al 51° ma Giosa è sfortunato e colpisce la traversa; poi al 79° con una manovra creata da un buon movimento di Doumbia che trova in area Caturano ma la sua rovesciata acrobatica termina fuori; e ancora con Caturano al minuto 87 quando calcia fuori la sfera ricevuta da Arrigoni.

Poi cresce la Reggina e soffre la squadra di Padalino ma lo fa in maniera dignitosa e intelligente, dimostrando di aver capito cosa significa giocare in serie C, e vince meritatamente seppur con un gol di scarto contro una squadra che sicuramente darà parecchio filo da torcere a tutte le avversarie.

Quarta domenica senza prendere gol, miglior attacco con 15 centri insieme alla Juve Stabia, miglior difesa con appena 3 gol subiti in 7 gare, e primo posto in classifica con 19 punti per differenza reti sul Foggia che pareggia a Matera; la squadra dei sassi è quarta con 15 punti anticipata dalla Juve Stabia a quota 16. Vero è, però, che a questo punto del campionato conta poco essere in vetta, sarà importante essere lì nel momento opportuno, come è anche vero che i numeri nel calcio contano più di ogni altra cosa, e in questo momento sorridono alla formazione giallorossa, e siccome i numeri sono “fatti” e non parole, i fatti dicono che i salentini hanno approcciato nel migliore dei modi a questa nuova stagione calcistica in Lega Pro.

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Il gol di Caturano alla Reggina

Una vittoria importante seppur sofferta, figlia dell’impegno al servizio di un obiettivo comune: fuggire via da questa categoria. E pazienza se ogni tanto la bellezza della manovra di gioco viene messa da parte per usare un cinismo frutto di tante esperienze negative vissute negli anni scorsi. Piedi per terra, umiltà, lavoro e sguardo in avanti, oltre ogni ostacolo. La strada da percorrere è ancora lunghissima ma è più affascinante proseguire il cammino dalla prima fila.

 

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