LECCE (di Carmen Tommasi) – Calda, passionale, numerosa, colorata, intonata, “robusta” e visibilmente innamorata del Lecce. Quali migliori aggettivi, questi, per descrivere la Curva Nord dello stadio Via del Mare che in ogni gara casalinga, incurante delle condizioni meteo o di un’altra partita da vedere comodamente in tv, incoraggia la coccolata formazione giallorossa a fare il suo dovere. A vincere e, se non è possibile farlo, a dare il massimo fino all’ultimo minuto del match e ad uscire, sempre e comunque, dal terreno di gioco con la maglia visibilmente sudata.
“Un muro”: proprio come l’ha definita il portierone salentino, 20 anni, Marco Bleve e da sempre tifoso del Lecce. “Giocare davanti a 12.000 persone regala sensazioni bellissime, non ci sono parole per descriverle. Quando sono in porta sul lato della Curva Sud vedo un muro giallorosso di fronte“: queste le parole di chi è cresciuto con in colori giallorossi tatuati nel cuore, anche perché, a volte, la domenica gli spettatori totali arrivano ad essere anche 12.500 come nella gara interna con la Casertana.
Eh sì, il dodicesimo uomo quello che spinge la squadra, la trascina, la critica (anche esageratamente), la difende e la coccola (quando e se serve). Lo sa bene anche mister Pasquale Padalino che a Lecce ci ha giocato da calciatore e che prima di ogni fischio d’inizio ancora guarda, forse, quel “muro”, così come capitan Franco Lepore non smette di farlo ormai da anni. Come un vero e proprio amuleto.