LECCE (di M.Cassone) – Terza vittoria consecutiva e nove punti in classifica, non c’è che dire, il Lecce inizia il campionato 2016-17 col piede giusto, mantiene il passo e macina gioco. A Melfi c’erano tutti i presupposti perché diventasse un’imboscata da parte di un gruppo di ragazzini pronti a imporre la loro verve su un terreno di gioco appesantito e allentato dalla pioggia, sul quale il calcio tecnico di Padalino poteva soltanto soffrirne.
I giallorossi però scendono in campo in modo ordinato, con ogni elemento al posto giusto e con Contessa, all’esordio, che si prende la sua “fascia” disputando una buona gara. In campo c’è Bleve al posto dell’infortunato Gomis e per il portiere salentino nasce un pomeriggio da incorniciare e degli interventi da conservare in cineteca. Dopo sette minuti arriva il primo squillo di Torromino ma subito dopo, fino al ventiduesimo, la squadra di casa in modo orgoglioso e semplice, con Fazio a dettare i ritmi di gioco e Gammone a cercare il corridoio giusto per i due attaccanti Defendi e De Vena, mette in difficoltà il blasonato avversario. Passano appena 18 minuti e Bleve fa capire che è la sua domenica, vola ed evita il peggio sulla conclusione di Defendi.
Il Lecce però è un diesel, una volta riscaldati i motori accelera e mette l’ipoteca sulla gara; al 29°, sull’asse Torromino – Caturano, arriva la prima gioia: il ragazzo di Scampia prende palla la gira a Torromino che lo cerca e lo trova in area di rigore, lui chiude il triangolo con una zampata felina e batte Viola. Passano appena due minuti e arriva il raddoppio, ed è sempre lui a gonfiare la rete, Sasà Caturano, colui che l’anno scorso era costretto a ritagliarsi sprazzi di gara come esterno, proprio lui che in quel di Melfi diventò capocannoniere del Girone C: Contessa scende dalla sinistra, passa la sfera a Mancosu che illumina il centro dell’area con un passaggio magistrale e trova l’attaccante che sigla la doppietta.
Nel secondo tempo la squadra di casa entra in campo col coltello tra i denti e sfiora il gol dopo 8 minuti ma Bleve para la sfera calciata da Gammone, accorso palla al piede in area, dopo una dormita avversaria. Due minuti dopo però Pacilli chiude virtualmente i conti trovando in modo chirurgico l’angolino basso alla sinistra di Viola e portando a tre le reti di vantaggio. Era facile aspettarsi bandiera bianca da parte del Melfi, così non è, i ragazzi di Romaniello si riversano nella metà campo avversaria ed evidenziano i limiti della manovra difensiva giallorossa. Troppe sbavature e movimenti non armonici mettono in serio pericolo l’esito della gara nonostante i tre gol di vantaggio. Al minuto 84 trovano il gol della bandiera confezionato dai nuovi entrati Pompilio e Foggia con quest’ultimo che batte Bleve, in uscita, con un pallonetto. Il Lecce cala fisicamente e psicologicamente mentre i gialloverdi cercano di volare sulle ali dell’entusiasmo e trovano un calcio di rigore generosissimo, ad un minuto dal termine dei tempi regolamentari, ma a volare in cielo, scacciando ogni nuvola, c’è lui, il numero 1 salentino, Bleve, che annienta la conclusione di Pompilio e scrive 9 sulla classifica del Lecce.
Ottima la fase offensiva, il possesso palla, la voglia, la grinta e l’umiltà ed è positivo il pizzico di fortuna che era mancato nelle scorse stagioni; da rivedere la fase difensiva e l’orologio… perché le partite durano almeno 95 minuti, mai meno, le precedenti esperienze in Lega Pro l’hanno insegnato a tutti. Padalino ha dato un’anima e un corpo ben definito a questo Lecce che cerca la vittoria attraverso la via del gioco e la trova in modo meritato; piedi per terra però, perché c’è tanto da lavorare… ma se il buongiorno si vede dal mattino, si può sperare in una bellissima giornata di sole.